mercoledì 13 luglio 2011

E' NATA LA SOCIONOMIA - SOCIONOMICS & SOCIONOMY - SOCIONOMIE - SOZIOMISCHEN

Dopo tanti anni di studi, ho il piacere di annunciarvi la nascita della SOCIONOMIA e con questo articolo ne rivendicherò per sempre la paternità.

Trattasi dell'evoluzione dell'economia che come scienza, una volta aver sostanziato il fallimento di fatto dello strumento del "mercato", ha perso definitivamente ogni credibilità teorica, metodologica e di risultati, e trova il suo punto di approdo (o se si vuole di ripiego) nella "socionomia".

In passato, per poter superare questa crisi teorica, di metodo e di risultati, l'economia aveva provato a riaccostarsi alle sue origini, ovvero alla sociologia, dando vita così alla "socioeconomia".

Tuttavia, il riavvicinarsi alla sociologia portò a conseguenze ancor più negative rispetto a quelle del fallimento dello strumento del mercato, conseguenze date dalla "eccessiva finanziarizzazione" di tutti i comportamenti umani, sia individuali che collettivi.

Sicché, l'eccessiva finanziarizzazione dei comportamenti sociali non ha mai permesso che la socioeconomia recuperasse fino in fondo quell'importante "valore etico" che Adam Smith, il padre della scienza economica, aveva tentato di dargli nella sua opera “Indagine sulla ricchezza delle nazioni” del 1776.

Questo fallimento, tuttavia, fu molto importante perché portò a delle conseguenze, portò cioè a stimolare l'analisi e la riflessione e quindi a concentrarsi sul fatto che la scienza economica, traendo origine dalla sociologia, è proprio in quest'ultimo ambito che debbono essere trovate le risposte ai fallimenti dell'economia.

Quindi, almeno da un punto di vista teorico, si tornò a riflettere sul primato della sociologia rispetto all'economia. Era risaputo, infatti, che ciò che fece dell'economia una scienza fu l'aver conferito ai comportamenti umani una valenza monetaria, finanziaria, commerciale e quindi economica, nel momento stesso in cui questi comportamenti, pur nel loro egoismo-edonismo in cui si generavano, finivano comunque per soddisfare bisogni e necessità degli individui e delle loro comunità, ovvero finivano per essere condivisi da parte di tutti, al punto che tutti accettavano che si potesse produrre, vendere, acquistare, pagare, scambiare, risparmiare, finanziare, investire, ecc...

Però, nel suo tornare alla sociologia, l'economia non ha più potuto accettare come unico meccanismo di regolamentazione dei rapporti economici il mercato, dal momento che a causa della sua artificiosità era diventato strumento non già di produzione di ricchezza e di benessere, ma strumento divoratore di risorse fisiche ed umane, strumento di controllo socio-politico, l'unico strumento di regolamentazione non solo dei rapporti economici ma anche di quelli sociali, politici, giuridici, civili, morali, etici, e quindi era, in ultima sintesi, il fine e lo strumento di sé stesso.

Pertanto, una volta che l'economia tornò alla sociologia, non poté più fare a meno di considerare il mercato come suo punto di riferimento. Anzi, se valenza economica (e quindi di mercato) ci dev'essere nei comportamenti umani, è necessario anzitutto che i comportamenti umani abbiano tutti un precedente e fortissimo valore etico, dato dal fatto di essere realmente diretti alla soddisfazione di bisogni e quindi dal fatto di essere condivisi "culturalmente, socialmente e politicamente" da tutti.

Cosìcché, una volta accettato e stabilito che il centro dei rapporti umani non è più il mercato ma il loro valore etico, l'economia ha ceduto il passo alla sociologia, e così non oggi esiste più l'economia ma c'è la SOCIONOMIA, ovvero "la scienza che si pone come obiettivo quello di sottrarre l'economia alle artificiose coseguenze cui l'ha portata il mercato, per riportarla nel suo alveo naturale della sociologia".



Pietro Perrucci

venerdì 8 luglio 2011

Programmazione Fondi Strutturali Europei 2014-2020. Articolo del Presidente della Regione Basilicata

Il Presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo ha pubblicato in data 8 luglio 2011 un proprio articolo sulla Gazzeta del Mezzogiorno dal titolo "Aiuti, vittoria lucana in Europa" (pag. 27).

Questo articolo è molto interessante per diversi aspetti. Innanzitutto, pone una forte critica al Governo italiano che nella Legge Finanziaria in corso di approvazione ha drasticamente ridotto le risorse del Fondo per le Aree Sottoutilizzate (F.A.S.), ovvero le risorse che accompagnano il coofinanziamento dell'Italia alle risorse dei fondi strutturali europei (F.E.S.R., F.S.E., Fondo di Coesione). Trattasi, infatti, di una riduzione in controtendenza rispetto a quella della Commissione Europea che per la programmazione dei fondi strutturali del periodo 2014-2020 prevede di incrementare tutte le risorse, cioè tanto quelle per la politica di coesione, che passano da 307,619 a 336 miliardi di Euro, quanto quelle destinate alla politica agricola comunitaria e allo sviluppo rurale, che passano da 295,105 a 384 miliardi di Euro.

Il secondo aspetto interessante, riguarda la metodologia della programmazione. Di tutte le regioni d'Europa di II livello, cosi definite dalla Nomenclatura delle Unità Territoriali e Statistiche (N.U.T.S.), l'attuale programmazione in corso (2007-2013) ha previso tre categorie di regioni:
- quelle in "Convergenza", che comprende le negioni con una media di PIL pro-capite inferiore al 75% della media dei PIL pro-capite di tutte le regioni d'Europa a 25 Stati Membri;
- quelle in "Competitività Regionale ed Occupazione", cioè quelle che al 2005 avevano un PIL superiore al 75% pro-capite di tutte le regioni d'Europa a 15 Stati Membri;
- ed infine, quelle che rientrano nei due regimi transitori "Phasing in" e "Phasing out", cioè quelle che nel passaggio dall'Europa a 15 Stati Membri all'Europa a 25 Stati membri, si sono ritrovati a subire l'effetto statistico di avere un PIL pro-capite superiore al 75% dell'Europa a 25 Stati Membri ma comunque inferiore al 75% del PIL pro-capite delle Regioni d'Europa a 15 Stati Membri.
Ebbene, rispetto a queste tre categorie di regioni, per la programmazione 2014-2020 ci sarà un'altra categoria di regioni che dovrà comprendere tutte quelle regioni che ora si trovavano nei due regimi transitori della programmazione 2007-2013 (delle regioni italiane, Basilicata e Sardegna) più quelle del regime transitorio della programmazione 2000-2006 (delle regioni italiane, Abruzzo e Molise).

Infine, altro aspetto interessante di questo articolo del Presidente della Regione Basilicata, riguarda la cosiddetta eliminazione dell'indicatore del 75% del PIL pro-capite della media dei PIL pro-catite di tutte le regioni d'Europa a 25 Stati Membri, quale indicatore per separare le regioni ricche da quelle bisognose di aiuti. Trattasi, infatti, di un autentico successo della Regione Basilicata che grazie ad un impegno assunto già con la cosiddetta "Carta di Matera", sottoscritta da diverse Regioni italiane proprio a Matera il 25-26 giugno 2007 (http://pietroperrucci.blogspot.com/2010/12/progetto-capire.html) è riuscita a portare avanti una politica molto più efficace rispetto a quella della Regione Puglia e questo almeno sotto tre aspetti:
1) impiego delle risorse comunitarie;
2) impatti sul territorio;
3) credibilità nell'ambito delle istituzioni comunitarie.

Pietro Perrucci

martedì 28 giugno 2011

Rigenerazione e Sviluppo Urbano. Le ragioni dell'ennesimo fallimento

In piena coerenza con il dissenso espresso dai cittadini durante tutti gli incontri, si denuncia la mancata realizzazione di quello che doveva essere un autentico il “percorso di rigenerazione integrata, sostenibile, partecipata” e si esterna il più ampio dissenso verso tutte le modalità non partecipative attraverso cui sono stati scelti gli interventi di rigenerazione.

In particolare, i cittadini gravinesi sono stati obbligati a discutere solo gli interventi proposti dai rappresentanti della Giunta Comunale ed in questo modo, le scelte non sono partite dal “dal basso”, ma sono state semplicemente “imposte dall'alto”. Durante questo percorso, poi, la cittadinanza non è stata mai supportata da animatori e facilitatori, così come non sono state mai fornite documentazioni, informazioni e comunicazioni, che avrebbero dovuto orientare e resi liberi i cittadini gravinesi nel proporre e nello scegliere gli interventi di rigenerazione urbana.

La mancanza di partecipazione si è altresì manifestata per la mancata inclusione di competenze e conoscenze locali nel gruppo di progettazione; le scelte di rigenerazione, quindi, non riflettono alcuna una strategia di rigenerazione urbana efficace e coerente con i gravi problemi che affliggono il nostro sistema urbano. A tal proposito, si evidenzia anche che ad oggi non sono state ancora rese note le modalità con cui sono state assegnate le consulenze per la realizzazione di tale percorso, e questo malgrado la richiesta posta sia oralmente, sia in forma scritta al Comune, giusta Legge n. 241/1990 sulla trasparenza e sull'accesso agli atti amministrativi.

Oltre alla mancanza di partecipazione, si denunciano altresì le inefficienze di questo percorso rispetto alla pianificazione, all'europrogettazione e al metodo di lavoro adottato.

In riferimento alla pianificazione, occorre dire che non sono state effettuate le analisi di contesto, né a livello di sistema urbano cittadino per individuare l'area che avesse più bisogno di riqualificazione, né a livello di area di intervento per individuare problemi irrisolti e bisogni insoddisfatti su cui intervenire. Sicché, nell'individuare il centro storico come area di intervento per la rigenerazione urbana, si è trascurato di considerare quest'area nella sua più ampia e naturale collocazione che è quella della “gravina”, e quindi si è trascurato di considerare tutta quella serie di problemi e di implicazioni che la “gravina” pone da un punto di vista urbanistico, storico, sociale, economico, antropologico ed ambientale, per tutta la città. Così operando, non è stato per nulla considerato quell'importante criterio di pianificazione della “integrazione” tra l'area di intervento e il resto del sistema urbano della città visto nella sua complessità.

Alla pianificazione non integrata, si è associata la mancanza di europrogettazione. In questo percorso, infatti, non si è mai spiegato come l'intervento di rigenerazione urbana dovesse conseguire l'obiettivo operativo di un Piano Integrato di Sviluppo Urbano, l’obiettivi dell'Asse VII del PO FESR (incremento dell'attrazione e della competitività del nostro sistema urbano) e gli obiettivi strutturali di sviluppo socioeconomico, di occupazione, di sostenibilità e di coesione, che poi sono nel loro insieme la principale ragione per cui l'Unione Europea dovrà di finanziarci questo intervento.

Ovviamente, in assenza di una pianificazione integrata e di una connessa attività di europrogettazione coerente tutti con gli obiettivi innanzi esposti, il percorso di rigenerazione urbana non ha potuto produrre sul piano metodologico quell'approccio strategico, che oltre ad essere il principale cardine di un efficace metodo di lavoro, avrebbe consentito la riuscita di questo percorso anche da un punto di vista politico. Nella nostra comunità, infatti, manca una qualsiasi visione politica sul futuro e sul destino della città; perciò, se il percorso di rigenerazione si fosse svolto con la partecipazione autenticamente inclusiva e condivisa della cittadinanza, con una pianificazione realmente integrata, con l'attività di europrogettazione e con l'approccio strategico, si sarebbe potuto anche superare quella carenza di visione programmatica che caratterizza l'attuale amministrazione comunale e si sarebbe potuto implementare l'azione di questo intervento direttamente sui problemi reali della città.

Pertanto, oggi, mancando tanto il riferimento politico, quanto quello metodologico-strategico, non si comprendono quali potranno essere i reali riferimenti che avrà la rigenerazione urbana. Così, tentare a tutti i costi di accedere a queste risorse, senza averne preventivamente definito il loro impiego, ci porta dunque a sospettare che queste risorse saranno utilizzate per fini diversi dalla rigenerazione urbana. Per questo, si prendono le distanze da questo improprio processo di rigenerazione urbana e si invitano tutte le forze politiche, sociali ed economiche della città a fare altrettanto, nonché ad esprimere con ogni mezzo il proprio dissenso verso questo falso percorso di rigenerazione urbana in sede di Consiglio Comunale.


Approfondimenti:

Troppa edilizia e poca metodologia
http://pietroperrucci.blogspot.com/2011/06/rigenerazione-e-sviluppo-urbano-le.html

Sintesi degli interventi del 20.06.2011
http://pietroperrucci.blogspot.com/2011/06/rigenerazione-e-sviluppo-urbano-sintesi.html

Sintesi dell'incontro di giovedì 16.06.2011 c/o SEL Gravina
http://pietroperrucci.blogspot.com/2011/06/rigenerazione-e-sviluppo-urbano-la-mia.html 

Requisiti PPA Asse 7
http://pietroperrucci.blogspot.com/2011/06/rigenerazione-e-sviluppo-urbano-i.html

Azione 7.1.1
http://pietroperrucci.blogspot.com/2011/06/azione-7.html

Pietro Perrucci

sabato 25 giugno 2011

Rigenerazione e Sviluppo Urbano. Dalla “falsa partecipazione” alla “farsa della partecipazione”, ovvero, W LA PARTECIPAZIONE.

Tutti concordi sul flop della partecipazione agli incontri sulla rigenerazione urbana. Tutti concordi altresì sulla distanza tra le troppe chiacchiere che si sono dette rispetto ai veri problemi ed ai veri bisogni posti ai grossi e potenti progettisti sponsorizzati dalla nostra amministrazione comunale; progettisti che, vorrei ricordare, si sono contraddistinti più per la meraviglia di vedere qualcuno che partecipava alla discussione, che interveniva, che proponeva, che si arrabbiava per i problemi irrisolti, oppure per la bella mostra di gioielli, accessori ed abbigliamento, o ancora per il fatto di guardare continuamente l'orologio come per dire “ma quando finisce sta palla...”, che non per la volontà di realizzare un percorso di effettiva partecipazione e quindi di reale “rigenerazione integrata, sostenibile, partecipata”, così come hanno fatto scrivere da qualche parte.

A sto punto sarebbe lecito chiedersi ma allora, chi sono coloro che hanno seguito sto percorso di falsa partecipazione: ebbene, sono stati, in primis, gli sfigati come me che si vedono il proprio lavoro rubato e poi fatto male, i cittadini esasperati ed altrettanto sfigati perché non se li caga nessuno, e qualche disoccupato, pure loro sfigati, che non vedranno mai quei soldi che arriveranno da Bruxelles trasformarsi in opportunità di lavoro. In secondo luogo, vi hanno partecipato tutti coloro che essendo legati professionalmente, imprenditorialmente e politicamente all'attività dell'edilizia, sperano fino all'ultimo di riuscire a deviare il processo di rigenerazione urbana in un processo di rigenerazione esclusivamente edilizia, o quantomeno, di evitare che questo processo ledesse i propri interessi edili della città, o ancora di riuscire mungerne quanti più spiccioli possibile pur senza fare edilizia. In terza istanza, vi stavano anche tutti coloro che dopo aver trascorso buona parte della loro vita tra pub, concerti, feste da ballo e fumare cose lecite ma soprattutto illecite, si sono riscoperti all'improvviso adulti, senza un lavoro e che, per recuperare il tempo perduto, sono costretti a prostituirsi soprattutto intellettualmente.

In tutto, in termini numerici e precisi quindi, vi erano 32 persone...; a tanto ammontava la conta dei presenti che personalmente ho fatto all'ultimo incontro del 24 giugno 2011... incontro incominciato con ben un'ora e mezza di ritardo perché alle ore 18,00 erano presenti soltanto 2 persone... ovvero, non c'erano neanche coloro che hanno gestito sta cosa forse perché ben consapevoli che si stava organizzando un falso processo di partecipazione, ovvero un falso processo di rigenerazione urbana.

Ovviamente, tra sfigati, gli edili e i prostituti intellettuali, la categoria che aveva più interesse a che un falso processo di partecipazione andasse avanti, sono stati i prostituti intellettuali e così dalla “falsa partecipazione” si è passati alla “farsa della partecipazione” nel senso che un po' per costrizione, un po' per scelta, “è meglio che portiamo avanti sta commedia della partecipazione tanto a noi ci conviene... abbiamo solo da guadagnarci e quindi da godere”... proprio come le prostitute.

Però, io mi chiedo: se ci sono i prostituti intellettuali, vuoi vedere che ci sono anche i protettori? Ma soprattutto, da chi può essere composta questa categoria di post-moderni lenoni e prosseneti? Secondo me, la miglior categoria di protettori, allo stesso modo delle prostitute senza altri aggettivi, sono i clienti. Ed allora chi è che ci guadagna alle spalle di sti prostituti, che potrebbero essere i nostri amici, compagni, figli e colleghi? Facile: semplicemente coloro che se ne servono, ovvero i clienti, coloro a cui fa comodo trattare con delle persone carine, accomodanti e soprattutto, che hanno un pressante bisogno e che quindi per un po' di spiccioli sono disposti a fare tutto quello che si vuole. Ed allora, se nella prostituzione intellettuale vale quella relazione di potere così come accade per la prostituzione di strada, vorrà dire che chi si serve dei prostituti intellettuali è il potere. E quale sarebbe la forma di un potere in una città come Gravina in Puglia? Facile anche questa risposta: la politica, i partiti e i notabili di partito. Ma tutti i partiti? Sì, tutti i partiti in cui si concentrano gli interessi sulla città.

Però, se la politica, i partiti ed i notabili di partito, portano i nostri amici, compagni, figli e colleghi, a prostituirsi, più che di lenoni e prosseneti dovremmo parlare solo di “magnaccia”. Ebbene sì, parliamo pure di magnaccia, ma la situazione non cambia di molto. E allora che si fa? Si continua la commedia e quindi se “the show must go on”... W LA PARTECIPAZIONE, W LA PROSTITUZIONE INTELLETTUALE.

Concludo con un consiglio ed un desiderio. Consiglio vivamente a coloro che si riconoscono come prostituti intellettuali di astenersi da qualsiasi commento o esternazione: il rischio che si corre è lo “sputtanamento”... sappiatelo. Invece, se il metodo di lavoro deve essere la farsa e quindi la prostituzione intellettuale, al prossimo processo di partecipazione vi vorrei tutti un po' più attori (lo sapete che a me piace il cinema) ma soprattutto vi vorrei tutti con uno stile, un look, un modo di fare, un po' più..., un po' più.... come dire... "CA'-PO'-CCHIOVRE" .... ecco il giusto termine.

Pietro Perrucci

martedì 21 giugno 2011

Rigenerazione e Sviluppo Urbano. Troppa edilizia e poca metodologia

Al secondo incontro sul processo di rigenerazione urbana sono emersi ancora più forti e chiari gli interessi legati all'attività edilizia che sta condizionando non poco la realizzazione di questo processo. Tuttavia, la cosa più negativa non è l'edilizia in sé, quanto il fatto che si continua a progettare solo in funzione di questo tema, escludendo così tutti gli altri temi che pure dovrebbero essere, a maggior titolo, parte integrante di questo progetto.
Si spiega in questo modo perché l'idea di progetto presentata ieri fosse basata esclusivamente sul “centro storico” e sulla parte della “gravina” che è posta sotto di esso (a sud del ponte-acquedotto della Madonna della Stella). Questa idea-progetto non tien conto quindi di tutta l'area posta nella zona a nord del ponte suddetto e pertanto questa esclusione fa venir meno l'applicazione quel principio di integrazione funzionale ed urbana che ci viene indicato dal bando come principale criterio di pianificazione.
Se l'intervento avesse tenuto conto di questo criterio, la pianificazione sarebbe avvenuta al di fuori degli interessi dell'edilizia e quindi la zona di intervento non si sarebbe incentrata sul  "centro storico" ma si sarebbe incentrata sull'area della “gravina”, visto che questa è più idonea a rappresentare, sia le problematiche, sia gli obiettivi di una rigenerazione urbana per la nostra città. Infatti, non ha nessun senso escludere da questa tutto il percorso geologico, naturalistico e paesaggistico della “gravina” con il suo torrente e con il suo suo ecosistema/biotipo così particolare, e con i suoi costoni sui quali sono localizzati la Pineta/Parco Robinson, le infrastrutture rappresentate dalla strada panoramica e ferrovia delle F.A.L., le due estese zone archeologiche sul costone ovest (Padreterno e collina di Botromagno/Petramagna), i siti sportivi comunali (campo sportivo, palestra Via Dante e campi tennis), l'area ex-Cooparco oggi inglobata nell'area Fiera San Giorgio e i diversi siti di archeologia industriale qui esistenti. Inoltre, la gravina resta l'unico elemento progettuale che funge da “entrée d'union” anche con altri siti posti ancor più a sud dell'idea-progetto presentata ieri, visto che, oltre al centro storico, arriva a toccare anche il Parco di Bruno, il Cimitero e la Terra Santa.
A causa di questo cattivo modo di fare progettazione, per tutta la durata del secondo incontro si è continuamente rifiutata la mia proposta di dar vita da subito ad una progettazione che fosse realmente inclusiva di conoscenze e competenze locali. Per questo, tutti i convenuti hanno avuto la sensazione che il piano di rigenerazione urbana sia stato già fatto e che quindi, portare delle innovazioni in questo momento significherebbe soltanto rompere quell'equilibrio e quegli accordi già presi sugli interventi edilizi da far passare come generazione urbana.
Infine, occorre dire che questo modo di fare pianificazione è improprio da un punto di vista metodologico: in una moderna metodologia di pianificazione non è possibile escludere i riferimenti sociali, antropologici, le implicazioni con la salvaguardia dei beni culturali ed ambientali e la messa a sistema dei beni architettonici paesaggistici, urbanistici ed ambientali, dal momento che questo piano non nasce e non si evolve sulla base di un'analisi di contesto e dall'analisi dei suoi problemi, ma si muove su scopi e fini impropri, incongrui, e riduce tutto l'intervento alla sola attività l'edilizia. Ovviamente, se la pianificazione è carente da un punto di vista metodologico, anche l'annessa attività di europrogettazione si muove al di fuori di una metodologia appropriata e la prova di ciò e data dalla mancanza di una "vison" del progetto coerente con gli obiettivi della programmazione dei fondi strutturali europei, ovvero della coesione, della crescita dell'attrazione e della competitività del nostro sistema urbano, dello sviluppo socieconomico, dell'aumento dell'occupazione e della sostenibilità.
 
Per chi volesse ulteriormente approfondire:

Sintesi degli interventi del 20.06.2011
http://pietroperrucci.blogspot.com/2011/06/rigenerazione-e-sviluppo-urbano-sintesi.html

Sintesi dell'incontro di giovedì 16.06.2011 c/o SEL Gravina: http://pietroperrucci.blogspot.com/2011/06/rigenerazione-e-sviluppo-urbano-la-mia.html

Requisiti PPA Asse 7
http://pietroperrucci.blogspot.com/2011/06/rigenerazione-e-sviluppo-urbano-i.html

Azione 7.1.1
http://pietroperrucci.blogspot.com/2011/06/azione-7.html


Pietro Perrucci



Rigenerazione e Sviluppo urbano. Sintesi degli interventi nell'incontro pubblico del 20.06.2011


Scianatico: nel tentare di spiegare lo stato dell’arte fa intendere che gli interventi da effettuarsi con la rigenerazione urbana non debbono essere necessariamente legati allo sviluppo, all’occupazione e alla sostenibilità (cosa da non condividersi in nessun modo).
Tremamunno: propone un progetto strettamente incentrato sul centro storico e sulla parte della gravina posta di fronte al centro storico (a sud del ponte sulla gravina). Tale progetto è in piena contraddizione al principio della “integrazione dei piani”, che invece richiederebbe il coinvolgimento nel progetto di tutta la gravina, ivi compresa la zona a nord del ponte della Madonna della Stella.
Schinco: propone implementazioni progettuali incentrati sull’archeologia industriale, sul Parco di Bruno, sul Museo della civiltà contadina (sua collezione privata di oltre duemila pezzi) e, in assenza di una vision sulla città, propone una forma di sviluppo socioeconomico basato sull’agricoltura, sulla quale innestare tutta la progettazione.
Serangelo: non è possibile implementare il Parco di Bruno perché oggetto di un contenzioso giudiziario.
Moretti: Manca un’idea della città e manca un’idea forza di tipo progettuale su cui basare la rigenerazione urbana. Propone l’implementazione progettuale dei quartieri disabitati, del progetto “Acqua & Terra” e di rimettere in funzione i numerosi contenitori comunali esistenti nel centro storico.
Misciagna: concorda per il recupero dei cavati e di Via Giudice Montea e propone il coinvolgimento dei privati anche con opere di convincimento.
Scarnera: propone il passaggio da interventi esclusivamente urbanistici ad interventi di “Rigenerazione Antropologica”, tenendo bene in conto il fatto che la popolazione che rimane nei centri storici diventa sempre più anziana e quindi sempre più bisognosa di servizi sociali.
Perrucci: non concorda col progetto presentato perché metodologicamente sbagliato. Chiede di implementare la zona Nord del ponte sulla gravina, chiede di incentrare tutto il progetto sulla gravina anziché sul centro storico; inoltre, non il processo che è stato avviato dall'Amministrazione comunale non lo vede indirizzato allo sviluppo della attrattività e della competitività della città, e quindi distante dal conseguimento degli obiettivi che la Regione Puglia si è impegnata a conseguire nei confronti dell’Unione Europea che sono: coesione, sviluppo socioeconomico, occupazione e sostenibilità. Propone una progettazione che sia inclusiva delle conoscenze e competenze locali sin da questa fase della progettazione che non è ancora sufficientemente partecipata.
Tremamunno: occorre dare precedenza alla cantierabilità del progetto ai fini per poter acquisire un maggior punteggio in grado di garantire un suo finanziamento/approvazione e chiede nuove proposte.
Perrucci: se non c’è partecipazione, non c’è conoscenza dei problemi; se non c’è conoscenza dei problemi, non c’è progettazione adeguata. Ripropone ancora una volta l’inclusione di conoscenze e competenze locali già in questa fase del processo.
Sarpi: chiede a quanto ammonterebbe il presunto finanziamento e la Scianatico gli risponde 3-3,4 milioni di euro.
 
 
Per chi volesse ulteriormente approfondire:
Sintesi dell'incontro di giovedì 16.06.2011 c/o SEL Gravina: http://pietroperrucci.blogspot.com/2011/06/rigenerazione-e-sviluppo-urbano-la-mia.html
Requisiti PPA Asse 7 - http://pietroperrucci.blogspot.com/2011/06/rigenerazione-e-sviluppo-urbano-i.html
Azione 7.1.1 - http://pietroperrucci.blogspot.com/2011/06/azione-7.html


Pietro Perrucci


sabato 18 giugno 2011

Rigenerazione e Sviluppo Urbano. La mia sintesi dell'incontro di giovedì 16.06.2011.

Credo che sia possibile incentrare la sintesi di questo incontro intorno a tre punti fondamentali:
1) il dissenso verso il processo di rigenerazione avviato dall’amministrazione comunale gravinese;
2) il rischio che il piano di rigenerazione si caratterizzi con interventi esclusivamente di tipo edilizio;
3) l’accoglimento delle proposte che sono emerse finora.

1) Dissenso
In piena conformità con quanto esposto dall’Arch. Salvatore Digennaro, si deve concordare sul fatto che il processo di rigenerazione urbana avviato dall’amministrazione comunale è partito nel peggiore dei modi, e cioè intenzionalmente basato su una falsa partecipazione. Come tutti dovrebbero sapere, l’ordinamento giuridico italiano prevede dal 2006 che tutti gli strumenti di pianificazione, programmazione, progettazione e politiche, che riguardano interventi nei settori dell’ambiente e della sostenibilità (così com’è per la rigenerazione urbana) dovrebbero tener in debita considerazione le volontà e le posizioni espresse dalla collettività su cui andranno a ricadere gli effetti di questo tipo di interventi. La partecipazione, perciò, si realizza su due livelli: quello della “condivisione”, che deve essere la più ampia possibile, e quello della “inclusione”, e questo anche nel senso che tutte le fasi del processo di generazione urbana, ivi compresa la redazione del Piano Integrato di Sviluppo Urbano (P.I.S.U., di cui all’azione n. 7.1.1 PO FESR 2007-2013 Regione Puglia) devono comprendere al proprio interno le diverse rappresentanze della comunità, nonché coloro che operano sul territorio come portatori di competenze specifiche e conoscenze dirette dei problemi su cui intervenire. Invece, come tutti hanno constatato, dall’incontro cittadino del 14 giugno 2011 è emerso che i rappresentanti della nostra comunità non sono stati inclusi nella elaborazione del P.I.S.U., né nelle analisi di contesto, ma sono stati chiamati solo a dare dei pareri, delle indicazioni ed anche delle informazioni al consulente ha avuto l’incarico di gestire la rigenerazione urbana, incarico del quale, voglio ricordare, i nostri amministratori non hanno ancora spiegato le motivazioni e le modalità di affidamento.

2) Rischio edilizia
Il rischio che il processo di rigenerazione urbana si caratterizzi esclusivamente con interventi di tipo edilizio è molto più forte di quello che si potesse immaginare in un primo momento. Dalla esposizione fatta dall’Ing. Franco Soldini, infatti, è emerso che la realizzazione del P.I.S.U., fa un esplicito riferimento metodologico alla Legge regionale n. 21/2008 sulla rigenerazione urbana nella Regione Puglia che prevede essenzialmente interventi di tipo edilizio in più rispetto a quelli inizialmente previsti dal Programma Pluriennale di Attuazione dell’Asse 7 (a cui fa riferimento l’azione n. 7.1.1) che, nel suo ambito, dovevano essere solo di “rafforzamento” agli altri tipi di interventi. Questo rischio, inoltre, si è manifestato pure con l'emergere nei due incontri tenutesi finora (conferenza cittadina del 14 giugno e dibattito pubblico del 16 giugno scorso) di almeno tre grossi gruppi di interesse che spingono la realizzazione di questo intervento in direzione dell'edilizia: uno è quello fortemente legato all’attuale compagine politica dell’attuale maggioranza in seno all’amministrazione comunale; l’altro è quello legato all’attuale compagine politica dell’opposizione; e infine, un terzo gruppo, molto trasversale, legato a doppio tramite sia con la maggioranza sia con l’opposizione e che comprenderebbe anche operatori legati al gruppo della maggioranza e al gruppo di opposizione. Ecco perché, a tal proposito, mi sembra giusto ricordare che più che dell’edilizia, si dovrebbe pensare al conseguimento degli obiettivi di recupero sociale, urbano, ambientale, allo sviluppo turistico, alla salvaguardia dei beni ambientali e culturali, ad accrescere la competitività e l’attrazione delle città, il tutto per rispettare quegli impegni strutturali di sviluppo socioeconomico, di crescita dell’occupazione e di sostenibilità,, di qualità della vita e dell'ambiente, che la Regione Puglia ha intrapreso nei confronti soprattutto dell’Unione Europea.

3) Proposte da accogliere
Le proposte che sono state presentate nei due incontri tenutesi finora sono tutte molto valide e legittime: esse, infatti, non sono solo la risposta diretta che la nostra comunità fa ai suoi problemi, ma rappresentano quella manifestazione di cittadinanza attiva e quindi di democrazia che si sostituisce alla politica, ad oggi incapace di risolvere i problemi della nostra comunità e capace, invece, di far fallire ogni tentativo di intervento come dimostrano le disastrose conseguenze degli interventi precedenti sulla Pianificazione Strategica di Area Vasta, sul tentativo "casalingo" di promuovere lo sviluppo del turismo, sul Sistema Ambientale e Culturale  S.A.C. Murgiano, ecc…, ecc…, ecc… Pertanto, forse è giunto il momento di mettere in atto qualche strumento di democrazia partecipata o di democrazia deliberativa, attraverso i quali raccogliere tutte le proposte emerse finora e quelle che emergeranno nei prossimi giorni, convogliarli in questo processo per mezzo di animatori e facilitatori professionali e non improvvisati, e quindi articolarle in un processo di rigenerazione urbana che sia realmente condiviso, inclusivo ed efficace nel raggiungimento di quegli scopi per cui l'azione n. 7.1.1 sui P.I.S.U. è stata concepita e finanziata dall’Unione Europea.

Per chi volesse ulteriormente approfondire:
Requisiti PPA Asse 7 -  http://pietroperrucci.blogspot.com/2011/06/rigenerazione-e-sviluppo-urbano-i.html

Azione 7.1.1 - http://pietroperrucci.blogspot.com/2011/06/azione-7.html


Pietro Perrucci

venerdì 17 giugno 2011

Rigenerazione e Sviluppo Urbano. I requisiti del P.P.A. Asse 7 P.O. FESR 2007-2013 Regione Puglia


Requisiti Finanziari:
  • Grado di partecipazione finanziaria degli enti locali al finanziamento degli interventi;

Requisiti Economici e Sociali
  • Grado di coinvolgimento della popolazione locale;
  • Grado di coinvolgimento del partenariato economico e sociale;
  • Premialità per enti che adottano un “regolamento etico” e/o che aderiscono a sistemi di gestione ambientale riconosciuti;

Requisiti Tecnico-progettuali
  • Priorità per le città medio-grandi ad elevato rischio di crisi ambientale e sociali, tenendo conto delle analisi di contesto dei piani strategici di area vasta;
  • Idee guida efficaci e coerenti con l’analisi dei bisogni e delle risorse storico-culturali e ambientali, nonché con la valorizzazione o riqualificazione paesaggistica;
  • Grado di integrazione e complementarietà con gli interventi nel campo ambientale e della valorizzazione culturale, paesaggistica, turistica, sociale ed economica;
  • Esecutività e canteriabilità degli interventi di tipo infrastrutturale (da documentare attraverso attestazioni riguardanti, per esempio, la disponibilità degli immobili oggetto di intervento nel caso di infrastrutturazione di immobili) e loro rispondenza ai criteri di ammissibilità e selezione previsti dalle linee di intervento che si intendono attivare;
  • Grado di completezza dei piani di gestione per i servizi che si intendono attivare;
  • Premialità per i piani che includano interventi in grado di connettere significativamente le aree urbane alla rete ecologica;
  • Premialità per i piani che prevedano il miglioramento dell’accessibilità alle aree urbane mediante sistemi di mobilità sostenibile;
  • Premialità per il riuso delle aree dimesse coerenti con l’obiettivo di sviluppare occupazione stabile e qualificata per i piani che includano iniziative a forte contenuto innovativo e con significative ricadute occupazionali, specie nel settore dei servizi oppure coerenti con l’obiettivo dell’occupazione, specie nel settore dei servizi, oppure coerenti con l’obiettivo della promozione dell’occupazione giovanile per i piani che prevedono il consolidamento di reti di Laboratori Urbani per i giovani, in continuità con il Programma Spiriti Bollenti della Giunta Regionale finanziato dalla delibera CIPE n. 35/2005, coerenti con l’obiettivo del risanamento ambientale per i piani che includano la bonifica di siti inquinati;
  • Premialità per i piani che prevedono la riqualificazione di detrattori del paesaggio e una specifica attenzione progettuale all’inserimento e alla valorizzazione paesaggistica degli interventi previsti;
  • Premialità per i piani che prevedono il recupero e l’adeguamento tecnologico e strutturale delle sale cinematografiche tradizionali.

Pietro Perrucci

giovedì 16 giugno 2011

Rigenerazione e Sviluppo Urbano. Azione 7.1.1 - P.O. F.E.S.R. 2007-2013 Regione Puglia

1. Obiettivi
- contrasto alla marginalità ed esclusione sociale;
- miglioramento della qualità ambientale e della qualità della vita (ovvero, integrazione urbana, riduzione dell'inquinamento e sviluppo urbano sostenibile);
- valorizzare il carattere identitario dei luoghi.

2. Tipologie di attività ammissibili
a) degrado fisico e disagio socioeconomico;
b) riqualificazione dell'ambiente costruito;
c) la tutela del patrimonio storico-culturale;
d) recupero funzionale e qualitativo delle urbanizzazioni;
e) contrasto all'elusione sociale;
f) integrazione delle funzioni e degli interventi;
g) riconversione in chiave ecologica degli spazi urbani.
Vi rientrano anche:
h) il soddisfacimento dei bisogni e delle istanze degli abitanti legati alle identità dei luoghi;
i) il risanamento ecologico-ambientale (interazioni con le reti ecologiche);
l) i sentieri didattico-museali;
m) la mobilità sostenibile;
n) l’uso di fonti energetiche rinnovabili nella realizzazione delle opere edilizie;
o) recupero di aree caratterizzate da edilizia incongrua;
p) tutte le azioni enunciate possono essere rafforzate con interventi relativi a specifiche tipologie di edilizia sociale.

3. Interazioni
- Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR);
- Pianificazione Strategia ed Aree Vaste;
- Piani Integrati di Recupero delle Periferie (PIRP);
- Asse IV (Risorse ambientali e culturali) P.O. FESR 2007-2013 e sviluppo del turismo.

4. Indicazioni del Piano Pluriennale di Attuazione (P.P.A.) Asse 7
- Metodo: Politica di rigenerazione urbana (L.R. n. 21/2008).
- Strumenti: Programmi di intervento per attuare in modo integrato tutte le attività ammissibili.
- Linea di intervento 7.1: Piano Integrato di Sviluppo Urbano.
- Progettazione diffusa: acquisizione di manufatti; esecuzione di lavori di recupero di manufatti esistenti; realizzazione di infrastrutture e servizi; consulenze, analisi e studi; processi di partecipazione; informazione, divulgazione e comunicazione; altre attività generali connesse a quelle sopra esposte.

5. Intervento
- Processo di policy invece di tecniche di europrogettazione. Non possono essere adottate le classiche tecniche di europrogettazione (PCM, GOP, LFA, ecc…) a 6 fasi di un intervento: ma occorre un intervento strutturato almeno su 12/14 fasi e l’unico strumento in grado di poter rispondere a questa esigenza sono proprio i cosiddetti processo di policy.
- Sviluppo socioeconomico, occupazione e sostenibilità.
- Unione Europea: Le politiche urbane messe in atto dall’UE, in funzione della coesione, prevedono una strategia fondata su qualità della vita e dell’ambiente urbano, riduzione del livello di inquinamento nelle aree urbane, benessere sociale dei cittadini, approccio integrato di tutti gli interventi e sviluppo urbano sostenibile.
- Stato/Governo Italiano: Dal “Quadro Strategico Nazionale” si prevede un contributo delle città alla crescita e all'occupazione, perché in un’economia globalizzata ad entrare in concorrenza non sono solo soltanto le imprese, gli imprenditori ed i mercati, ma vi entrano anche le città con i loro sistemi urbani.
- Regione Puglia: Obiettivo Convergenza. In funzione di questo obiettivo, all’Asse 7 del PO FESR è stato assegnato un obiettivo specifico: “la competitività e l’attrattività, la valorizzazione delle risorse storico-culturali ed ambientali e il contrasto dell’abbandono”.

Attualmente il bando è carente di indicazioni circa l'Ufficio/Struttura di management (condizione necessaria); invece la maggior parte dei comuni non hanno una Vision della città nell'ambito della quale implementare l'intervento/processodi policy (condizione sufficiente).

Pietro Perrucci

martedì 14 giugno 2011

Metodologia dei processi di policy. Interazione a 6 soggetti.

Carissima Marisa,

provo a rifare la sintesi della mia risposta alla tua interessante domanda sui soggetti che intervengono nei processi di policy, domanda che mi hai posto in occasione dell'incontro del 14.06.2011 sul Piano Integrato di Rigenerazione Urbana e di cui spero ti possa essere utile per i tuoi progetti.

In genere, i soggetti che intervengono in un processo di policy legato alla europrogettazione sono sei:
1) Committente del progetto;
2) Policy maker;
3) Consulente legale;
4) Consulente economico-finanziario;
5) Ingegnere gestionale;
6) Ente pubblico.

Il Committente del progetto, (che può essere un imprenditore, un privato, un'impresa, un Ente Pubblico) si rivolge all'europrogettista il quale, nel momento in cui accetta l'incarico di sviluppare un progetto da questi proposto/assegnato, si trasforma in Policy maker e cioè in un soggetto che, oltre ad individuare un bando adeguato per il committente, deve costruire il processo di policy, ovvero il percorso entro il quale il progetto deve realizzarsi.
Per far questo, il Policy maker sviluppa un processo, ovvero un percorso di studio e ricerca che oltre a sviluppare l'idea di progetto, fa in modo che questa idea si trasformi in opportunità di business e di creazione di posti di lavoro.
Per poter far questo, il policy maker si serve anche di altre figure che sono:
a) il Consulente legale (che in genere è un avvocato) e che da questo momento in poi si occuperà della istruttoria della domanda con la quale si chiede il finanziamento del progetto e svolgerà assistenza legale al committente e al policy maker per tutta la durata del progetto;
b) il Consulente economico finanziario (che in genere è un commercialista) il quale valuta e definisce la fattibilità economico finanziaria dell'idea di business che inevitabilmente accompagna lo sviluppo del progetto, fornendo anch'esso assistenza al committente e al policy maker per tutta la durata del progetto;
c) l'Ingegnere gestionale, che ne valuta la fattibilità dal punto di vista tecnico e tecnologico, fornendo anch'esso assistenza al committente e al policy maker per tutta la durata del progetto.
Una volta che queste tre figure hanno definito la fattibilità del progetto dal punto di vista legale, economico-finanziaria e ingegneristica, il policy maker ne acquisisce le loro valutazioni e ritorna ad interfacciarsi con il Committente per proporgli le misure ed i bandi che secondo lui sono più idonei al finanziamento del progetto. In altre parole, il policy maker torna a fare così a fare l'Europrogettista e a questo punto in base ad ulteriori  valutazioni che farà insieme al committente decidono il bando o la misura da attuare.
A questo punto, interviene l'ultima figura del processo, ovvero l'Ente Pubblico che ha emesso il bando o che è responsabile della misura di riferimento del progetto, ed è solo in questo momento che viene presentata la domanda, ovvero, che si avvia l'istruttoria.

Pertanto, la sintesi della mia risposta alla tua domanda era proprio questa: l'Ente Pubblico, benché sia il soggetto che emette il bando, nella europrogettazione è l'ultimo soggetto che entra nel processo perché è solo al momento della consegna della domanda (e quindi con l'avvio dell'istruttoria) che entra in gioco.

Pietro Perrucci

giovedì 19 maggio 2011

Etica ed economia

In tutte le evoluzioni e le rivoluzioni che hanno accompagnato la storia dell'umanità, si può dire che il rapporto tra etica ed economia si è lungamente caratterizzato attraverso la seguente sequenza:

COMPORTAMENTI SOCIALI - COMPORTAMENTI ECONOMICI - CONDIVISIONE ETICA

Sinteticamente, questa sequenza può essere spiegata in questo modo: man mano che determinati comportamenti sociali si caricavano di una valenza monetaria e/o finanziaria, questi venivano condivisi anche come comportamenti economici e questi comportamenti economici, dopo un certo periodo di tempo, finivano per essere condivisi anche sul piano etico.

Ovviamente, nel condividere questa sequenza si condivide anche l'idea che l'etica ha dovuto giustificare determinati comportamenti economici solo in un secondo momento: in certi casi, addirittura, è stato necessario che passassero anche dei secoli prima che dei comportamenti economici venissero accettati anche sul piano etico. Però, a tal proposito, occorre anche dire che in certi casi, determinati comportamenti economici sono stati immediatamente condivisi sul piano etico e questo è il caso del saggio di Adam Smith “Indagine sulla ricchezza delle nazioni” del 1776.

Sotto questo aspetto, infatti, il saggio non rappresenta quello spartiacque col passato, così come al contrario viene considerato da molti: infatti, se è possibile concordare con quanti ritengono che il saggio di Smith è uno spartiacque dal punto di vista storico, culturale e filosofico, perché consacra la nascita della scienza dell'economia, sul piano dei rapporti tra etica ed economia le cose non cambiano in maniera radicale rispetto al passato.

Smith, infatti, sosteneva che l'uomo, nel tentativo soddisfare "egoisticamente" i propri bisogni, tende ad essere guidato da “una mano invisibile”, che pur all'interno di in un “libero mercato”, lo portano non solo al conseguimento del proprio “interesse individuale” ma anche al conseguimento dell'interesse dell'intera società, trasformando così quelli che sono i “vizi privati” in “pubbliche virtù”. Nel sostenere questo, dunque, Smith non faceva altro che indirizzare quegli egoismi di cui è purtroppo affetto l'uomo verso quella visione etica che era data dalla corrispondenza dell'interesse “individuale” con l'interesse “collettivo” ed inoltre, dalla possibilità che lo stesso individuo, nel momento stesso in cui acquistava e consumava i beni con cui soddisfare i propri bisogni, tendeva anche a massimizzare sia il proprio livello di felicità, sia quello collettivo.

Invece, la vera rottura del rapporto tra etica ed economia si è avuta solamente due secoli dopo Adam Smith, ovvero nella seconda metà del Novecento quando, con la deriva del “liberismo” che si tramuta in “neoliberismo”, si prende coscienza del fallimento cui hanno portato il "libero mercato" ed il suo "meccanismo autoregolativo", nonché del fallimento di tutti i tentativi di rimediare alle sue numerose distorsioni.

Fu dunque solo in questo momento storico che ci si è accorti che il “mercato ideale”, cioè quello teorizzato da Adam Smith, quasi mai corrisponde ai “mercati reali”, e pertanto nell'offrire all'individuo la migliore opportunità di trovare le cose che desidera, non sempre questo generava il lui il massimo livello di felicità, oppure quasi mai il libero mercato garantiva la migliore redistribuzione della ricchezza, la migliore allocazione delle risorse e la miglior garanzia del sistema delle libertà, o ancora, non sempre era possibile che il livello di felicità collettiva poteva derivare dalla sommatorie di tutte le felicità individuali.

A testimonianza dello scollamento che vi è stato tra etica ed economia nella seconda metà del Novecento, vengono in soccorso anche i diversi espedienti che i principali paesi mondiali hanno dovuto mettere in atto per rimediare alle distorsioni del "liberismo” ("l'intervento dello Stato nell'economia", "la nascita dei sistemi di welfare” e la nascita delle "Organizzazioni Internazionali, sia governative, che non governative").

Storicamente, però, occorre dire che questi espedienti non riuscirono a rinsaldare il rapporto tra etica ed economia ma, al contrario, lo scollamento divenne ancora più ampio verso la fine del Novecento. In conseguenza di fenomeni quali le crisi petrolifere degli anni '70, la fine della "guerra fredda" degli anni '80 e con l'espandersi della "globalizzazione" negli anni '90, la spinta degli egoismi riprese a crescere: in un primo momento, la risposta dei governi dei principali governi mondiali alle inefficienze del meccanismo del "libero mercato", fu quella di spingere sul liberismo, fatto che portò al "neoliberismo", scelta questa quantomai inefficace che portò anche ad ignorare quelle critiche che intato emergevano, tanto nei confronti del liberismo, quanto nei confronti del neoliberismo.

Cosicché, si dovette attendere il primo decennio del terzo millennio, quando apparve chiaro che sia sul piano economico, che sul piano teorico, il perseverare in una visione neoliberista del mercato, non poteva fare altro che aggiungere nuovi problemi a vecchi problemi. Contestualmente, inoltre, ci si accorse anche gli apporti dell'economia da soli non potevano essere più sufficineti per risolvere quei problemi vecchi e nuovi portati dal neoliberismo. E fu così, che l'atteggiamento di molti studiosi nei confronti dell'economia cambiò, e devo dire anche in maniera radicale rispetto al passato.

Infatti, alla consapevolezza della impossibilità di proseguire sulla strada del libero mercato, si affiancò quella riflessione molto profonda che ha portato di recente non solo a rivedere quei presupposti su cui per tanti anni si era fondata l'economia, ma anche a riconsiderare quei contributi di giuristi, politologi, sociologi, antropologi, biologi, psicologi, biologi, fisici, ecc..., i quali hanno potuto suggerire nuovi campi ricerca e nuovi strumenti di economica, quali la bioetica, l'etica ambientale, l'etica pubblica, la responsabilità sociale d'impresa, la cittadinanza attiva, lo sviluppo sostenibile e persino la socioeconomia, elementi che mettono alla base di tutto il rinsaldarsi dei rapporti tra etica e ed economia.

Pietro Perrucci

venerdì 29 aprile 2011

Convegno GAL Terre di Murgia (Misura 311, azioni 1 e 4)

Gentilissimi colleghi,
porto a Vostra conoscenza le domande che ho inviato all'indirizzo di posta elettronica assistenzatecnica@galterredimurgia.it sulle azioni 1 e 4 della misura 311, nella speranza di potervi girare in questo stesso articolo le rispettive risposte.


1) E' possibile considerare prodotti artigianali quelli fatti con materie prime agroalimentari che subiscono processi di lavorazione e/o trasformazione? (nello specifico, "conserve di prodotti orticoli e funghi sottolio", "salsa di pomodoro", "prodotti di pasticceria", "prodotti da forno", "pasta fresca", "pasta secca", "prodotti caseari").

2) Qual'è la ripartizione percentuale del contributo richiesto tra le voci ANTICIPO, ACCONTO E SALDO?

3) E' possibile presentare una poliza fidejussoria di tipo assicurativo invece della polizza bancaria?

4) Quale ruolo/funzione avranno i consulenti della Vostra Short-list, quella non ancora pubblicata, nell'ambito di questo bando?

5) Quale ruolo/funzione avranno i consulenti della procedura concorsuale non ancora espletata (bando del 14.12.2010), nell'ambito di questa misura?


In data 2 maggio 2011, per le domande sopra esposte ricevo via mail le seguenti risposte:

1) "Relativamente al primo quesito ti anticipo che mercoledì 4 maggio avrò una riunione tecnica in Regione per definire bene i prodotti ammessi..."

2) e 3) "... L’importo dell’ANTICIPO è limitato al 20% (limite stabilito dalla normativa comunitaria) dell’aiuto pubblico all’investimento e la sua liquidazione è subordinata alla costituzione di una garanzia bancaria o di una garanzia assicurativa, corrispondente al 110% dell’importo anticipato. Si sta lavorando per elevare la percentuale dell’anticipo erogabile fino al massimo del 50% dell’aiuto pubblico. Comunque la percentuale minima e max sarà indicata nel provvedimento di concessione dell’aiuto... Gli ACCONTI su stato di avanzamento lavori (SAL) non potranno essere inferiori al 20% del contributo concesso. Potranno essere richiesti massimo due acconti fino a un totale del 90% dell’importo dell’aiuto totale concesso, compreso l’eventuale importo pagato come anticipazione. La percentuale di SALDO dipenderà dalle percentuali richieste come anticipo e/o acconti su SAL".

4) e 5) "... Relativamente alle domande 4 e 5 le risposte escono fuori dalle mie competenze".

Per queste ultime due domande ho chiesto ai componenti lo staff tecnico di girarle a chi di competenza, oppure di indicarmi a quale persona/addetto debbo rivolgerle. Faccio presente che la mail da cui ho tratto le risposte non riporta in calce il nome di alcun componente lo staff tecnico.

In data 5 maggio ricevo a firma del Direttore Tecnico Gal Terre di Murgia (sempre via mail) le risposte ai quesiti 4 e 5:

4) "... I consulenti inseriti nella short list, previa approvazione del Regolamento Interno che ne disciplina le procedure e posto all' ordine del giorno dell'assemblea soci del Gal del 07 maggio 2011, saranno utilizzati, ove se ne ravviserà l'esigenza per eventuali consulenze tecniche, in tutta la fase di attuazione del Piano di Sviluppo Locale, e non solo per questo primo bando in uscita. L'approvando Regolamento Interno è conforme ai dettami del D.Lgs. n. 165/2006 e ss.mm. in materia di incarichi professionali.

5) "... La procedura concorsuale a cui si fa riferimento, afferisce al completamento dell'attuale organigramma del Gal con spefiche figure tecniche; la stessa è in fase di istruttoria da parte dei designati Commissari e non ha una pertinenza specifica al Bando Mis. 311, bensì alla tecno - struttura del Gal deputata all'attuazione del Piano di Sviluppo Locale nel suo insieme..."

In data 06 maggio 2001 ricevo risposta all'ultima domanda:

i prodotti alimentari, ottenuti con metodo artigianale e non compresi nell'Allegato I del Trattato CE, possono rientrare tra le attività agroartigianali, a condizione che il prodotto ottenuto sia tipico del territorio di Altamura e/o Santeramo in Colle e che i prodotti oggetto di trasformazione/lavorazione/commercializzazione provengano significativamente dall'azienda agricola interessata a tale attività. In particolare le conserve di frutta, ortaggi non sono ammissibili in quanto elencati nel Capitolo 20 presente nell 'allegato I del Trattato, altrettanto per i prodotti caseari in quanto menzionati nel capitolo 4 presente nell'allegato I. Mentre i prodotti da forno, pasta e tutto quello elencato nel Capitolo 19 risultano ammissibili perchè tale capitolo non è presente nel predetto allegato.



Pietro Perrucci

lunedì 11 aprile 2011

Dall'oliva "Bambina" un progetto per "Gravina"

Da un progetto di recupero di una varietà autoctona di oliva da olio dal nome "Bambina" è possibile arrivare oggi ad un vero e proprio progetto di sviluppo socioeconomico per tutta la comunità gravinese. A determinare questo passaggio potrebbero essere le molteplici valenze operative del progetto stesso, che riguardano:

AGRICOLTURA - AGROALIMENTARE - GASTRONOMIA D'ECCELLENZA
AMBIENTE - PAESAGGIO - SOSTENIBILITA'
CULTURA - SOCIETA' - SVILUPPO RURALE
INNOVAZIONE - RICERCA - CITTADINANZA ATTIVA

Alle valenze del progetto occorrre aggiungere anche la molteplicità degli impatti che possono ricadere sulla nostra comunità; impatti che, come è facile prevedere, andrebbero ben oltre l'esempio di una buona pratica agricola, ben oltre l'esempio di una pratica sostenibile ed ecocompatibile, ed ancora, ben oltre il suo stesso successo imprenditoriale e commerciale, finendo così in quello dei valori condivisi ed identitari, che si è soliti chiamare "cultura locale".

Pertanto, tutti possono essere parte di questo progetto, tutti possono far pervenire un proprio contributo, in qualsiasi modo ed in qualsiasi forma, ed ovviamente tutti i cittadini (singoli ed associati), tutte le imprese, tutte le istituzioni, tutte le associazioni di categoria e professionali, sono invitati all'incontro di presentazione del progetto fissato per sabato 16 Aprile, ore 10:30, presso la sala conferenze della 717° Fiera San Giorgio.

Pietro Perrucci

martedì 5 aprile 2011

Varietà/cultivar in via di estinzione ed ammesse a contributo del PSR

Si pubblicano le varietà/cultivar in via di estinzione ed ammesse a contributo del PSR, in base alla misura n. 214, azione 3, Asse 2 (Miglioramento dell'ambiente e dello spazio rurale) Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Puglia.

OLIVO
Varietà da olio
OLI1 Ogliarola Garganica Foggia, BT
OLI2 Nzimbimbolo Foggia, BT
OLI3 Carmelitana Foggia, BT, BA
OLI4 Cima di Bitonto (Paesana) Bari, BT
OLI5 Cima di Mola (Cima di Fasano) Bari, BT
OLI6 Cerasela Bari, , BT
OLI7 Butirra di Melpignano Lecce
OLI8 Uggiana Lecce
OLI9 Silletta Bari, BT
OLI10 Donna Francesca Bari, Brindisi, Taranto, BT
OLI11 Racioppa Bari, BT
OLI12 Oliastro (Oliva rossa, Lezze) Bari, BT
OLI13 Crogiola (Oliva a cornetto) Bari, BT
OLI14 Cornale Bari, BT
OLI15 Cima di Calabria Bari, BT
OLI16 Ciddina Bari, BT
OLI17 Gniastra (Inchiostra) Taranto
OLI18 Leucocarpa Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto, BT
OLI19 Limona Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto, BT
OLI20 Donna Giulietta Bari

varietà da mensa
OLI21 Mele Bari, BT
OLI22 Pasola Bari, Brindisi, BT
OLI23 Santa Caterina Bari, Taranto, Lecce, BT
OLI24 Peppino Leo Bari, BT

VITE
varietà da vino
VIT1 Moscatello selvatico b. Bari, BT
VIT2 Ottavianello n. Brindisi
VIT3 Aleatico n. Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto, BT
VIT4 Impigno b. Brindisi
VIT5 Francavidda b. Brindisi
VIT6 Notardomenico n. Bari, Brindisi, BT
VIT7 Minutolo Bari, Brindisi, Taranto, BT
VIT8 Marchione Bari, Brindisi, Taranto, BT
VIT9 Maruggio Bari, Brindisi, Taranto, BT
VIT10 Palumbo Bari, BT
VIT11 Santa Teresa Bari, Brindisi, Taranto, BT
VIT12 Uva attina Bari, Brindisi, Taranto, BT
VIT13 Uva carrieri Bari, Brindisi, Taranto, BT
VIT14 Uva della scala Bari, Brindisi, Taranto, BT
VIT15 Cuccimaniello Bari, Brindisi, Taranto, BT
VIT16 San Nicola Taranto, Lecce
VIT17 Somarello nero Bari, Foggia, BT
VIT18 Somarello rosso Bari, BT

varietà da tavola
VIT19 Baresana rosa Bari, BT
VIT20 Prunesta Bari, BT
VIT21 Baresana bianca Bari , BT
FRUTTIFERI
Albicocco
FRU1 Cibo del Paradiso Bari, BT
FRU2 Mandorla dolce Bari, BT
FRU3 Palummina Bari, BT

Albicocco
FRU4 Picocca Bari, Brindisi, Taranto, BT
FRU5 Risomma Bari, BT

Ciliegio dolce
FRU6 Capo di serpe (Testa di serpe) Bari , BT
FRU7 Colafemmina (Duroncina) Bari, BT
FRU8 Durona di Bisceglie (Durona, Duroncina di Bisceglie, Tosta) Bari, BT
FRU9 Fuciletta primizia (Fuciletta precoce, Fuciletta prima, Precoce di Molfetta) Bari, BT
FRU10 Zuccherina di Bitonto (Zuccaio, Zucchero) Bari, BT
FRU11 Graffione (laffiona) Bari, BT
FRU12 Limone Bari, BT
FRU13 Montagnola Bari, BT
FRU14 Molfetta Bari, BT

Pero
FRU15 Agostina Bari, BT
FRU16 A campanello Bari, Brindisi, Taranto, BT
FRU17 Favarsa Bari, BT
FRU18 Ambrosina Bari, BT
FRU19 Cilardi Bari, Brindisi, Taranto, BT
FRU20 Verde Bari, Brindisi, Taranto, BT
FRU21 Rosso Bari, Brindisi, Taranto, BT
FRU22 Cicc’ e Antonio Foggia , BT
FRU23 Pera a sole Bari, Brindisi, BT
FRU24 Pera a vetro Bari, Brindisi, BT
FRU25 Del buon cammino Bari, BT
FRU26 Tanz Bari, BT
FRU27 Pera di scorvo Bari, BT
FRU28 Carmosina Bari, BT
FRU29 Tacca n’zuso Bari, Brindisi, Taranto, BT

Melo
FRU30 Mela ghiacciata Bari, Brindisi, Taranto, BT
FRU31 Mela di Maggio Bari, BT

Mandorlo
FRU32 Don Carlo Bari, BT
FRU33 Patalina Bari, BT
FRU34 Tondina Brindisi
FRU35A Mollese fina Bari, Brindisi, BT
FRU35B Mollese grossa Bari, Brindisi, BT
FRU35C Mollese lunga Bari, Brindisi, BT
FRU35D Mollese bianca Bari, Brindisi, BT
FRU36 Catuccia Bari, Brindisi, BT
FRU37 Cicerchia Bari, BT
FRU38 Padula di Ruvo Bari, BT
FRU39 Padula di Terlizzi Bari, BT
FRU40 Genia Bari, BT
FRU41 Rachele Bari, BT
FRU42 Occhioscuro Bari, BT

Susine
FRU43 Jannelli Bari, BT
FRU44 Del monte Bari, BT
FRU45 Prunedda bianca Bari, BT
FRU46 Passo di Spagna Taranto
FRU47 San Francesco Bari, Taranto, BT
FRU48 Prugna a cuore Bari, BT

Fico
FRU49 Verdesca Bari, Brindisi, Taranto, BT
FRU50 Ricotta Bari, Brindisi, Taranto, BT
FRU51 Ritonna Bari, Brindisi, Taranto, BT
FRU52 Mattepinto Bari, Brindisi, Taranto, BT
FRU53 Folm Bari, Brindisi, Taranto, BT
FRU54 Vito Carlo Bari, Brindisi, Taranto, BT
FRU55 Natalegna Bari, Brindisi, Taranto, BT
FRU56 Trimone Bari, Brindisi, Taranto, BT
FRU57A Zingarello nero Bari, Brindisi, Taranto, BT
FRU57B Zingarello bianco Bari, Brindisi, Taranto, BT
FRU58 Regina Bari, BT
FRU59 Verde di natale Bari, Brindisi, Taranto, BT
FRU60 Fiorone di Oria Brindisi
FRU61 Fiorone nero di Sava Taranto

Arancio
FRU62 Biondo del Gargano Foggia, BT
FRU63 Duretta Foggia, BT
FRU64 Duretta pigmentata Foggia, BT
FRU65 Vaniglia Foggia, Brindisi, Lecce, Taranto

Percoco
FRU66 Bianco di Putignano Bari, BT
FRU67 Di Ottobre Bari, Foggia, Brindisi, BT
FRU68 Di Natale Bari, Foggia, Brindisi, BT

ORTAGGI
Cavolo
ORT1 A foglia riccia e liscia Bari, BT

Cavolfiore
ORT2 Barese ‘cima di cola’ Bari, BT

Cavolo broccolo
ORT3 Cima nera Bari, BT
ORT4 Mugnoli Foggia, Lecce, Brindisi, BT

Carota
ORT5 Violetto, gialla Bari, BT

Carciofo
ORT6 Verde Bari, BT
ORT7 Violetto Bari, BT
ORT8 Bianco di Taranto Taranto
ORT9 Centofoglie Bari, Brindisi, BT

Pomodoro
ORT10 Manduriese Taranto

Patata
ORT11 Patata leccese Lecce

Cicoria
ORT12 Cicoria all’acqua Lecce

Melone
ORT13 Di Gallipoli Lecce
ORT14 di Morciano di Leuca Lecce

GRANELLA
Lenticchia
LEG1 Lenticchia di Altamura Bari, BT

Cicerchia
LEG2A Bianca della Murgia Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto, BT
LEG2B Grande di Gravina Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto, BT
LEG2C Screziata della Murgia Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto, BT
LEG2D di Uggiano Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto, BT

Fava
LEG3 Fava di Zollino Lecce
LEG4 Fava di Carpino Foggia

Fagiolo
LEG5 Fagiolo dei Monti Dauni Foggia

Pietro Perrucci

lunedì 7 marzo 2011

Medodologie dei processy di policy

Dear Collegues, Dear Friends,

the research on "Policy Metodologies in Italy" is not complete. As you know, in Italy there are a lot of difference about the way to design, to manager, and to implement policies, programmes, plans, and projects.

Anyway, at moment, I can give all about these issues:

- Background

- Learning

- Feedback

- Design

- Implementation

- Management

- Contest Analysis

- E & M

- Strategy

- Approach

- Case Stusies

- Communication



But, I have just four process examples on the "Real Case Experienced":

- Bari Metropolitan Area (policy)

- Environmental and Cultural Land Systems (program);

- Wide Large Municipalities Area (plan)

- Libraries Network (project)

So, if you want, you can have the complete list of issue just about the experiences above.


Please, tell me something about. Thanks for your attention



Pietro Perrucci

mercoledì 26 gennaio 2011

Piano Straordinario per il Lavoro 2011 – Regione Puglia

Ciò che è stato presentato come "Piano Straordinario per il Lavoro" non ha in sé gli elementi necessari per potersi definire un "piano per il Lavoro", né un piano "straordinario" per il Lavoro e neanche un "piano" sotto l’aspetto metodologico e più stretto del termine.

Non lo si può definire un "Piano per il Lavoro" perché non affronta "direttamente" la questione dell’occupazione, né rapporta questa questione con la dinamica del mercato del lavoro nella nostra regione; il Piano, invece, illustra quelli che saranno i riflessi occupazionali di alcune misure e di alcuni strumenti, prevalentemente connessi ai Fondi Strutturali europei, così come di seguito riportato:
a) al Programma Operativo inerente il Fondo Sociale Europeo 2007-2013 della Regione Puglia (Assi I, II, III, IV, V) si riconducono le misure del Piano n. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 11, 12, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 22, 24, 25, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33 e 43;
b) al Programma Operativo inerente pure il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2007-2013 sempre della Regione Puglia, (Asse I), si riconducono le misure n. 30, 31, 34, 35, 36, 37, 38, 39 e 40;
c) al Piano Operativo Nazionale Governance e Azioni di Sistema 2007-2013, la cui Autorità di Gestione è il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, si riconduce la misura n. 10;
d) ai fondi vincolati del Bilancio Regionale del 2009, (ex art. 67 L.R. n. 19/2006) si riconduce la misura n. 13;
e) all’art. 48 (Istituzione del fondo regionale per l’occupazione dei disabili) della Legge Regionale n. 9/2000 sul Bilancio di Previsione per l’Esercizio Finanziario 2000 e di previsione 2000-2002 si riconduce la misura n. 15;
f) infine, ad alcuni fondi nazionali (non espressamente specificati) si riconducono le misure n. 21, 23, 26, 41 e 42.

In secondo luogo, questo Piano non lo si può connotare neanche come "Piano Straordinario", sia perché non esiste un Piano ordinario per il Lavoro della Regione Puglia, sia perché mancano i riferimenti alla "straordinarietà", ovvero alla "gravità", con cui si manifesta il problema della disoccupazione nel mercato del lavoro nella Regione Puglia. Mancano, infatti, i riferimenti alla inefficacia delle politiche nazionali per il lavoro che non riescono ad arginare la paurosa perdita di posti di lavoro nei settori tradizionalmente a più elevata domanda di lavoro (Industria e Servizi). Mancano, poi, i riferimenti a tutto un contesto socioeconomico che, malgrado le ingenti risorse spese in 30 anni di programmazione dei Fondi Strutturali Europei, non riesce a generare né nuova occupazione, né nuova impresa. Inoltre, mancano anche i riferimenti ad un mercato del lavoro regionale che è incapace di assorbire quella forza lavoro giovanile ed altamente qualificata che esce dal mondo dell’Istruzione e dell’Università.

Terzo aspetto da considerare, è dato dal fatto che non è possibile qualificare questo "Piano per il Lavoro" neanche come "piano" sotto l’aspetto metodologico. Un piano, per potersi definire tale, e quindi per potersi distinguere dagli altri tipi di interventi (politiche, programmi e progetti), deve far riferimento almeno a tre elementi essenziali, che sono:
1) l’analisi del contesto, che in quanto "straordinario", meriterebbe un’analisi approfondita su ognuna delle sue componenti e non solo dei sommari riferimenti introduttivi;
2) l’approccio strategico, che oggi è fondamentale in ogni forma di pianificazione;
3) il meccanismo "metodologico-operativo" tipico di una pianificazione di tipo "strategico", che porta alla individuazione dei problemi, alla trasformazione di questi in obiettivi, alla scelta delle azioni mediante le quali raggiungere gli obiettivi e, in ultimo, alla individuazione di azioni alternative straordinarie, cui ricorrere in caso di impossibilità di conseguire gli obiettivi fissati con le azioni ordinarie.
Questo Piano, quindi, non avendo questi tre elementi, non può essere definito tale sotto l’aspetto metodologico.

Chiudo, evidenziando il fatto che vi sarebbero anche altri aspetti che dovrebbero essere analizzati e discussi nel merito (Governance, Partecipazione, Inclusione, Concertazione, Sostenibilità, Coesione…) cui, però, rinvio al confronto dei prossimi giorni.
 
Pietro Perrucci

giovedì 20 gennaio 2011

PROGETTO BIBLIOMURGIA. Elementi e riferimenti per il progetto della rete delle Biblioteche del Parco Nazionale dell'Alta Murgia


Dalle "Analisi di Contesto" effettuate durante il 2009 è emerso che nelle trenta e oltre biblioteche che sussistono in questo territorio vi è un patrimonio di circa 600.000 opere, ripartito in opere librarie, opere multimediali, documenti d’archivio, giornali e riviste locali. Questo notevole patrimonio culturale, per essere inserito in rete, necessita di un sistema informatico che, oltre ad essere compatibile con la rete nazionale ed internazionale delle biblioteche (rete OPAC-SBN), deve anche prevedere a monte la possibilità di espandersi verso altre funzioni, quali la digitalizzazione delle opere, il servizio di book-crossing e verso ulteriori nuovi soggetti ed utenti rispetto a quelli attualmente previsti. Per questo, la realizzazione della rete Bibliomurgia vera e propria necessita di ingenti finanziamenti che al momento è possibile attingere solo dalle risorse messe a disposizione dall’Unione Europea verso la Regione Puglia, attraverso il P.O. FESR PUGLIA 2007-2013 e il P.O.IN./P.A.IN. 2007-2013 "Attrattori culturali, naturali e turismo". Tuttavia, dalla conclusione delle analisi di contesto ad oggi, si è rilevato che l’accesso a queste due fonti di finanziamento sarà molto più difficile del previsto, ne è prova la stessa attivazione delle due misure inerenti i Sistemi Ambientali e Culturali (misure n. 4.2.2 e 4.4.2, PO FESR 2007-2013, Regione Puglia), che non ha per nulla contemplato questo progetto. Per cui se questo progetto sarà finanziato, la sua attuazione richiederà tempi piuttosto lunghi, anche oltre il 2015, visto che tanto l'Ente Parco, quanto la Regione Puglia, non riescono a collegare la progettualità espressa dal territorio alle misure ed ai bandi dei programmi europei. Si è persa, inoltre, anche la possibilità di usare i pochi finanziamenti del Governo per il 2010 dichiarato "anno internazionale della Biodiversità". Di seguito, quindi, si riporta quell’insieme insieme di elementi e di riferimenti che ho tenuto in considerazione nella elaborazione della proposta progettuale del 04.03.2010, per analizzarlo, integrarlo ed adeguarlo in maniera condivisa.
(dalle mappe del Parco, della Regione, del Centro Studi Torre di Nebbia, del Touring Club Italiano e dell'Istituto Geografico Militare, andando oltre l'attuale dimensione del Parco)

Elementi storico-antropoligici


- brigantaggio
- transumanza
- lotte contadine
- riforme agrarie
- rimboschimenti
- disboscamenti
- dissodamento
- spietramento
- cave
- poligoni militari
- discariche
- insediamenti civili
- insediamenti industriali
- insediamenti turistici e/o agrituristici
- agricoltura
- altri detrattori di paesaggio
- …

Biotopi
- steppa
- pseudosteppa mediterranea
- bosco ceduo
- rimboschimento a conifere
- macchia mediterranea
- sistema carsico
- pascolo arborato
- pascolo cespugliato
- …





Toponimi, località, nomi
- Abbazia
- Abbondanza
- Abricida
- Abruzzese
- Acquatetta
- Addario
- Addone
- Aglietta
- Albergane
- Alfieri
- Altamura
- Amelia
- Amendolaggine
- Anelli
- Angarano
- Anna Menonna
- Annalucia
- Annunziata
- Annunziatela
- Antonelli
- Antonietta
- Acquilecchia
- Arbore
- Arnieci
- Aspro
- Aspro Grande
- Aspro Piccolo
- Assenzio
- Atavuccio
- Attorre
- Azzarini
- Azzolini
- Bacalai
- Balestra
- Balice
- Balliana
- Balunno
- Barba D’Angelo
- Barbara
- Barbarossa
- Barbera
- Barbetta
- Barbuzzi
- Berdellaccio
- Barletta
- Balettona
- Barone
- Basile
- Bastione
- Battista
- Beda
- Bellaveduta
- Bellavista
- Belmonte
- Belvedere
- Benedici
- Bianchini
- Bianco
- Bilanzone
- Bilanzuoli
- Bitetti
- Bocca di Lupo
- Boccuzzi
- Bolognese
- Bombino
- Borrelli
- Boscarello
- Boschetto
- Boschetto S. Spirito
- Botromagno
- Bove
- Bove Vecchio
- Bovio Sereno
- Brandi
- Bruni
- Bucci
- Buquicchio
- Buquicchio Grande
- Cafiero
- Calandrella
- Caldarola
- Calderone
- Calderoni
- Calia
- Cavicchio
- Callosa
- Calvagno
- Camastro
- Camerino
- Campanile
- Campanone
- Campine
- Campo Verde
- Canalecchio podere
- Cannone
- Cannoni
- Cantoniera casa
- Capelluti
- Capo D’Acqua
- Capo Posto
- Caponio
- Capo
- Capo
- Caporizza Capone
- Caporizza Santomasi
- Caporizzi
- Caporusso
- Capozza
- Cappella Vecchia
- Cappelluccia
- Cappelluzzo
- Caputi Lorusso
- Caputi
- Caputo
- Carbone
- Cardinale
- Cardone
- Careccia
- Cariari Prima
- Cariari Seconda
- Cariari Jannuzzi
- Carlucci
- Carluva
- Carmine
- Carone
- Carriello
- Carro di S. Domenico
- Carulli
- Carvella
- Casal Sabini
- Casalini
- Casalino
- Casamortana
- Cascarena
- Cascettaro
- Caselli di Cristo
- Casette di Castigliolo M.
- Casiello
- Castello
- Castelli
- Castigliolo
- Priore
- Casizzi
- Casella
- Castelluccia
- Cavallerizza
- Cassano
- Castel del Monte
- Castelli
- Castello
- Castello del Garagnone
- Castello di Gravina
- Castello
- Castello
- Castelluccia
- Castrato
- Caterina
- Cattaneo
- Cavallerizza
- Cavatello
- Cave di Bauxite
- Cave di Pietra
- Cave di Tufo
- Cavoni
- Ceccarelli
- Ceci A.
- Ceci
- Ceci Pietro
- Cefalicchio
- Cela
- Celentino
- Cellaforza
- Cementificio
- Censo
- Cento Vignali
- Centovizi
- Cenzovito
- Ceraso
- Cerasola
- Cerasoletta
- Cerentino
- Cervone
- Cervone Grande
- Cervone Piccolo
- Cesano chiesa
- Cesare
- Chianculli palmento
- Chiapperini
- Chicoli cappella
- Chieco
- Chieffi
- Chiesa
- Chinunno
- Cialledde
- Ciani
- Ciaralli
- Cicala
- Cicaledda
- Ciccarelli
- Cicchelli
- Cicchetto
- Cicciarelli
- Ciccio Fieco
- Cimadoro
- Cimadomo Nuove
- Ciminiero di Gioia
- Ciminiero
- Cingavalle
- Cipolla
- Cipriani
- Circito
- Cirillo
- Cisterna Rossa
- Città
- Citulo di Sopra
- Citulo
- Ciucciarelli
- Civile
- Clara
- Clinico
- Cocuzzo
- Coeyola
- Colamaria
- Colacicco
- Colangelo
- Colantonio
- Coleti Grande
- Coleti Piccola
- Collone
- Colomba Petrone
- Colonna
- Comandante
- Comitana
- Concezione
- Conche di Bitetto
- Concone
- Conte
- Contessa
- Coperchio
- Coppa Tre Miglia
- Coriglino
- Corpo Forestale
- Correnti
- Corsi
- Corte Cicero
- Corte Li Rizzi
- Corte Rubino
- Cortillo
- Cortogigli
- Corvo
- Cosmo
- Costarizza
- Cotugno
- Covelli
- Craca
- Creanza
- Cristiani
- Crocetta
- Crocitto di Toritto
- Cucinella
- Cucugliello
- Cugno di Volpe
- Cula
- Cuoccio
- Cupone
- Curiale
- Curto Maiuro
- Cusci
- Cutillo
- D’accetta Vacchereccia
- D’Aloia
- D’Isola
- D’Ursi
- D’Alessandria
- D’Alessandro
- D’Ameli
- D’Amelio
- D’Amely
- Danesi
- De Angelis
- De Bellis
- De Cesare
- De Chirico
- De Crescenzo
- De Deo
- De Laurentis
- De Lorenzis
- De Lucia
- De Mari
- De Nora
- De Palma
- De Strefano
- De Venuti
- Debenedictis
- Del Monaco
- Del Monte
- Del Pulo
- Del Vento
- Della Lama
- Dell’Abruzzese
- Dell’Orco
- Denora
- D’Ercole
- Desario
- Di Coppa
- Di Cristo
- Di Donini
- Di Gennaro
- Di Tria
- Di Giacomo
- Di Gioia
- Di Gregorio
- Di Grotte
- Di Grotte Piccole
- D’Innella
- D’Innella Loizzo Calia
- Di Mezzo cappella
- Di Monsignore
- Di Noia
- Di Palma
- Di Santo (podere)
- Di Trani
- Di Tria
- Diaferia
- Difonzo
- Locone (diga)
- Dolcecanto
- Dolmen
- Don Ciccillo
- Don Giacinto
- Don Gianiacopo
- Don Luca
- Don Paolo
- Don Zecchiniello
- Donna Catarinella
- Donna Giselda
- Duca di Sangro
- Due Carri
- Due Carri
- Eliantonio
- Elifani
- Epitaffio
- Facciomini
- Falco
- Fanelli
- Farano
- Faraone
- Farauáll
- Fasano
- Fasoli
- Fasoli Jatta
- Fazzadio
- Femmina Morta da Capo
- Femmina Morta da Piedi
- Fenicia
- Ferlizza
- Ferrante
- Ferrara
- Ferrarese
- Ferrata
- Ferratela
- Ferri
- Ferrulli
- Ficocchia Corte
- Ficocchia
- Filieri
- Filippi
- Finigrini
- Finizio del Comune
- Finizio Tannoia
- Finocchietto
- Fiore
- Fiorese
- Fiscale
- Fons Silos
- Fontana di Tavola
- Fontana di Vita
- Fornasiello
- Fornello
- Fornisono
- Fradiavolo
- Franchini
- Franchini
- Franco
- Frasca
- Frisani
- Friuli
- Fuliggine
- Fumetti
- Fungipendola
- Galdaleta
- Galdieri
- Gagliatti
- Galliani
- Gallo
- Garagnone
- Garzagnano
- Gravitona
- Gemmato
- Gendarme
- Gentile
- Giancore
- Giandomenico
- Gianferrante
- Giannangelo
- Giannelli
- Giannini
- Giannone
- Giberna
- Gioffrese
- Gioia
- Giorgio
- Girasole
- Girolamo
- Gismondi
- Giudice
- Giudice Pietro
- Giuliani
- Giuncata
- Giura Longo
- Giustino
- Gramegna
- Grande
- Grattagrise
- Grave
- Gravi di Finocchio
- Graviglione
- Gravina
- Gravinella
- Griffi
- Grimone
- Grippoli
- Grotte di Don Peppino
- Grotte
- Grottellinni
- Grottilli
- Grottillo
- Grottola
- Guaccero
- Guardiana
- Guardiani
- Guarino
- Guerrafrredda
- Guidate
- Guidone
- Gurlamanna
- Iacoviello
- Iambrenghi
- Iazzo Nuovo
- Iazzo Vecchio
- Beato Giacomo
- Il Carro
- Il Casale
- Il Lamione
- Il Quarto
- Il Rosario
- Il Vicario
- Illeris
- Impastorata
- Incampo
- Incoronata
- Jurlanda
- Jatta
- Jazzo
- Jazzone
- L’Università
- La Bellese
- La Calcara
- La Calcarella
- Mercadante
- La Cappellina
- La Chianura
- La contessa
- Il Conte
- La Difesa
- La Fiorita
- La Marinella
- La Santella
- Mena
- Minenna
- Monaca
- Monarca
- Monica
- Murgetta
- Noce
- Pescara
- Pisticchia
- Reina
- Rossa
- Santella
- Santissima
- Selvella
- Sentinella
- Stella
- Terza
- Torre
- Vaccareccia
- Mercadante
- Labriola
- Lagacchione
- Lagogemolo
- Lagarello
- Lago Cupo
- Lago del Bosco
- Lago Maliarda
- Lago Rosa
- Lagona
- Cantarella
- Cantoro
- Corriera
- D’Api
- Monte
- Carro
- Corvo
- Figlia
- Mucci
- Nervi
- Pasqua
- Ponte
- Felice
- Fetente
- La Grotte
- La Noce
- Viola
- Lamacolma
- Lamadama
- Lamadenza
- Lamafelice
- Lamalunga
- Lamapera
- Bel Monte
- De Vito
- Giannina
- Lamia
- Lamichelangelo
- Le Trezzette
- Giannone
- Lamione
- Lancellotto
- Later Domini
- Latilla
- Laudati
- Lauriera
- Lazzaretto
- Le Caselle
- Le Fornelle
- Le Frondi
- Le Torri
- Leblé
- Legno
- Lella
- Lemma
- Leoetti
- Lesco
- Lettieri
- Lilla
- Limelli
- Limongelli
- Liuzzi
- Lo Russo
- Lorusso
- Lo Tito
- Loiodice
- Lombardi
- Loiudice
- Lojudice
- Lomuscio
- Longobardo
- San Francesco
- Lopez
- Lops
- Lo quadro
- Losurdo
- Losito
- Lucertola
- Luparelli
- Lupis
- Luponimo
- Luzzi
- Maccarone
- Macchia
- Macchie
- Macchitella
- Macinole
- Madama
- Madamalena
- Madonna d’Andria
- Madonna degli Angeli
- Madonna dei Miracoli
- Madonna del Buoncammino
- Madonna del Carmine
- Madonna del Piede
- Madonna del Rosario
- Madonna del Sabato
- Madonna della Bruna
- Madonna dell’Assunta
- Madonna delle Grazie
- Madonna di Celentano
- Madonna di Picciano
- Magliolo
- Maiorana
- Maciulli
- Malatesta
- Malcangi
- Malerba
- Malnome
- Malvezzi
- Mancino
- Mannarelli
- Mannelli
- Mannaro
- Marchio
- Marchiare
- Marescia
- Maresca
- Maria Volpe
- Marianetta
- Marinella
- Marinelli
- Mariotto
- Martinelli
- Martora
- Martucci
- Marvulli
- Marziano
- Massai
- Massari
- Massaro
- Masseriola
- Mastromatteo
- Mastroserio
- Matine di Jatta
- Mazziello
- Mellini
- Mellitto
- Melo
- Melodia
- Menarone
- Pennuti
- Mensa
- Menzano
- Mercadante
- Messere
- Messori mezza
- Mezzana
- Mezzanotte
- Mezzoprete
- Miccolis
- Mazzilello
- Masseriola
- Miglio Dritto
- Minervini
- Ming Lucia
- Mininni
- Modesti
- Modugno
- Monacello
- Montillo
- Monnara
- Monsignore
- Montanari
- Monte Castello
- Monte Caccia
- Monte Chiancaro
- Monte Cucco
- Monte Cucolo
- Monte della Croce
- Monte della Parata
- Monte di Pietà
- Monte Fornasiello
- Monte Fungale
- Monte La Croce
- Monte Lamatorta
- Monte Maccarone
- Monte Marano
- Monte Monacelle
- Monte Pietroso
- Monte Pietroso Vecchio
- Monte Posa
- Monte Poto
- Monte Povero
- Monte Rotondella
- Monte Sartacini
- Monte Savignano
- Monte Scorzone
- Monte Serico
- Monte Vitulo
- Montefreddo
- Montegrosso
- Monteleone
- Monteverde
- Morea
- Morgese
- Morrone
- Morssara
- Morte
- Moscara
- Moscatella
- Mulasaia
- Muro
- Mura
- Murano
- Muratela
- Murgetta
- Murgia
- Suagna
- Musci
- Musto
- Mustrilli
- Mutandella
- Nardiello
- Nella
- Netti
- Noci
- Nola
- Notar Vincenzo
- Nunziatella
- Nuova
- Nuova del Duca
- Nuovo
- Nuzzolese
- Occhiomenni
- Olivieri
- Ospedale
- Ottonari
- Padule di Cristo
- Paglialunga
- Pagliata
- Palese di Sopra
- Palese di Sotto
- Palpitucci
- Pallone
- Palmento
- Pozza Miola
- Palmulli
- Palomba
- Palombaro
- Pandolfelli
- Panfresco
- Pannacchioi
- Pantaleone
- Pantano
- Pantone
- Paparale
- Paparicotta
- Parata
- Parco D’Annunzi
- Parco della Murgia
- Parco di Chieco
- Parco Fiscale
- Parco La Vecchia
- Parco Milano
- Parco Nuovo
- Parco Pascione
- Parco Velluto
- Parcone
- Parcorotto
- Paredano
- Parziale
- Pascano
- Pascarelli
- Pescarella
- Pasquariello
- Pantanella
- Patanicchio
- Padroni Griffi
- Patrono
- Patruno
- Paulangelo
- Pavone
- Pedale
- Pedicotta
- Pellegrini
- Pellicciari
- Pemiola
- Penna Bianca
- Pennacchiello
- Pennacchio
- Pepe
- Pepponella
- Peragine
- Pepponella
- Perazzolo
- Perniola
- Perrone
- Perniola
- Perrucci
- Perscariello
- Percarella
- Persio
- Petragalla
- Petrone
- Petronella
- Petruzzelli
- Pezza del Castello
- Pezza della Madonna
- Pezza di Panni
- Pezza di Somma
- Pezzenti
- Piandera
- Piano D’Annaia
- Piano del Monaco
- Piarulli
- Piede Piccolo
- Pietramagna
- Petramagna
- Pietre Tagliate
- Pietrogianni
- Pilella
- Pina
- Pingello
- Piscina
- Piscinelle
- Pisciulo
- Pizzo
- Plantamura
- Podere
- Podere Curtaniello
- Podere Dominante
- Podere Redenta
- Podere Solagne
- Poggio
- Poggio Binco
- Poggio Carrante
- Poggio dei Guardiani
- Poggio Lo Russo
- Poggio Luisa
- Poggio Seranico
- Poggiovivo
- Polisciazzo
- Polvere
- Polivo
- Pompei
- Pontrelli
- Poppato
- Porciani
- Porcile
- Porri
- Portico
- Portone
- Posta Milella
- Posticchio
- Povera Vita
- Pozzacchera
- Pozzo Falcone
- Pozzo mellito
- Pozzo Nuovo
- Pozzo Sorgente
- Previticelli
- Principe
- Principe
- Priore
- Poscia
- Pulcino
- Pulicchio
- Pulo
- Puma
- Purgatorio
- Quadrone
- Quasano
- Quasani
- Quarto
- Quinto
- Quattro Carri
- Quattro Cantoni
- Quattro Capri
- Quadrone
- Rago
- Raricorno
- Raschitelli
- Recchia
- Recupera di scardinale
- Regina
- Renna
- Resega Tarulli
- Riccardo
- Ricchetti
- Ricchioni
- Ricciardi
- Rienzo
- Rinaldi
- Rivera
- Rizzi
- Roccotelli
- Rogadero
- Romano
- Rondinella
- Rosario
- Rosiello
- Rosito
- Rossani
- Rossi
- Rotto lo Capo
- Rovine
- Rubini
- Rubino
- Russi
- Russo
- Ruvo
- S. Angelo
- S. Canio
- S. Domenico
- S. Eugenio
- S. Giorgio
- S. Lucia
- S. Lucia Nuova
- S. Magno
- S. Antonio
- S. Antonio Pace
- S. Candida
- S. Donato
- S. Egidio
- S. Giuseppe
- S. Ignazio
- S. Maria
- S. Nicola
- S. Nicola Romano
- S. S. Sacramento
- S. Sofia
- S. Teresa
- S. Vito
- Sabbetola
- Sabetola
- Sabini
- Sacchetti
- Sacromonte
- Sagliola
- Salomone
- Samele
- S. Agostino
- S. Carlo
- S. Catasto
- S. Eligio
- S. Esimio
- S. Francesco
- S. Francesco da Paola
- S. Giacomo
- S. Giovanni
- S. Leonardo Grande
- S. Lizio
- S. Martino
- S. Mauro
- S. Michele
- S. Nicola
- S. Pietro
- S. Salvatore
- S. Vito
- S. Vittore
- S. Vittore Piccolo
- S. Tavella
- S. Elia
- S. Chiara
- S. Croce
- S. Maria di Costantinopoli
- Santeramo
- Santissimo
- Santo Spirito
- Santoro
- Saraceno
- Saracino
- Sardaroni
- Sardoni
- Sardone
- Sarra
- Serra
- Sassi
- Sava
- Savarese
- Saverone
- Savignano da Piedi
- Savinetta
- Savorelli
- Scacchiavolpe
- Scalpella
- Scalera
- Scalo
- Scampamorte
- Scampagalline
- Scannapecora
- Scarace
- Scaramone
- Scardina
- Scarimbolo
- Scarpara
- Scarpera
- Scarpone
- Scarvutti
- Scelza
- Sceppa
- Schettini
- Schiavarelli
- Sciancagalline
- Sciannabufo
- Sciannatteo
- Sciascia
- Scippa
- Scippi
- Scolco
- Scoparella
- Scuppitello
- Seggio
- Sei Carri
- Senari
- Senario
- Senarico di Sopra
- Senarico di Massaro
- Serra di Corte
- Serra Ficaia
- Serra Loparco
- Serra Mezzana
- Serra Mezzanella
- Serra Orsale
- Serrapalomba
- Serrapetrallo
- Servidio
- Sette Torri
- Sfondascarpe
- Sforza
- Sgammirra
- Sgarra
- Sgarrone
- Siciliani
- Signora Felice
- Simone
- Sivilli
- Soldatello
- Sole
- Somma
- Sonno
- Sorcio
- Sorrento
- Sordo
- Sorvo
- Sottani
- Spaccaricotta
- Spada
- Spadavecchia
- Spagnoletti
- Spagnuolo
- Spallucci
- Specchia
- Sparlongana
- Spilamacchia
- Spinale di Porco
- Spinamara
- Spineta
- Spirito
- Spiriti
- Spota
- Spoto
- Sproposito
- Squarcione
- Podere SS. Crocifisso
- Stasolla
- Stasulli
- Staturo
- Sterpacci
- Stillavati
- Stellacci
- Stellaci
- Stornara
- Stragapede
- Stricchio
- Summa
- Tafuni
- Taglianaso
- Talpullo
- Tambone
- Tandoi
- Tanno
- Tannoia
- Tarantini
- Tarantino
- Tardascia
- Tarola
- Tarulli
- Tateo
- Tauro
- Taverna Nuova di Sopra
- Taverna Nuova di Sotto
- Taverna Vecchia
- Tedeschi
- Tegola La Rossa
- Termite
- Teteschi
- Tetto
- Tiani
- Tiberio
- Tino
- Tofano
- Tombaniello
- Tonto
- Toppetti
- Toppuli
- Tornacchio
- Tornaca
- Torre Abrusci
- Torre della Guardia
- Torre di Bocca di Spagnoletti
- Torre di Nebbia
- Torre di Nebbia Nuova
- Torre Disperata
- Torre Erisari
- Torre Gallo
- Torre Guardiana
- Torre Lazzarelli
- Torre Leonetti
- Torre Lionetti
- Torre Palombara
- Torre S. Pietro
- Torre Spagnola
- Torre tambone
- Torretta
- Tota
- Tozzoli
- Traetta
- Traetta Mosca
- Trafone
- Trappeto
- Travaglialo
- Trave
- Tremaglie
- Trenta Capilli
- Tricarico
- Trimaglio
- Tripputi
- Trullo
- Trullo di Mezzo
- Trullo di Sopra
- Trullo di sotto
- Tufara Vecchia
- Tuono
- Tupido
- Ugenti
- Vadocarraia
- Vagnoli
- Valente
- Valenzano
- Valleverde
- Vestauro
- Vecchia
- Velardi
- Venisti
- Ventafredda
- Ventolafava
- Venusio
- Viglione
- Vigne Cotugno
- Visanza
- Viti
- Vittoria
- Vitusiello
- Volturina
- Vuccolo
- Zaganellaro
- Zagarella
- Zagaria
- Zazzo
- Zecchinello
- Zenzola
- Zezza
- Zingari
- Zingariello
- Zippitelli
- …
 




Dialetti
- Rete OPAC-SBN nazionale ed internazionale
- Autori e poeti locali in vernacolo
- Tradizione orale e proverbi
- Tradizione musicale del territorio
- Autori ed esecutori di musica locale
- …


Prodotti della tradizione agroalimentare, enogastronomica ed agriturismo

- Materie prime da vegetazione spontanea
- Materie prime da colture autoctone
- Materie prime da culture tradizionali
- Materie prime da altre culture (non autoctone e non tradizionali)
- Lavorati, semilavorati e preparati per la vendita ed altre trasformazioni
- Lavorati e preparati della tradizione e della cultura enogastronomica locale
- Metodi e strumenti di lavorazione, preparazione e conservazione
- Prodotti con marchio
- Produzioni tipiche della cultura agroalimentare locale
- Tipologie e varietà culturali
- Classificazioni merceologiche
- Agriturismo/agriturismi
- …




Siti archeologici, civiltà ed epoche storiche
- Siti neolitici
- Periodo Mesolitico
- Periodo Eneolitico
- Epoca del ferro
- Epoca del bronzo
- Siti e civiltà greco-peuceta
- Civiltà romana
- Civiltà rupestre
- Epoca bizantina
- Epoca normanna
- Epoca svevo-angioina
- Dominazioni berbera e saracena
- Famiglie e potentati (XV-XIX secolo)
- Dominazione borbonica,
- Dominazione francese
- Jazzone
- Casette di Castigliolo
- Malerba
- Pantano
- Grottelline
- Casal sabini
- Jesce
- La Mena
- Casino De Angelis
- Scalcione
- La Chiazzodda
- San Magno
- … 






Specie entomologiche più diffuse
-
decticus albifrons
- ephippiger apulus
- phaneroptera falcata
- platycheis striata
- sepiona sepium
- tassellana tassellata
- tylopsis lilifolia
- prinonotrips appula
- calliptamus italicus
- calliptamus barbarus
- acrida murgarica mediterranea
- euchorthippus pulvinatus
- glyptobothrus brunneus
- locusta migratoria
- oedaleus decorus
- pezottettix giornae
- …
 
Fauna

- fillidi (insetti)
- calandrella
- calandra
- allodola
- cappellaccia
- tottavilla
- quaglia
- passero
- occhione
- averla piccola
- passero solitario
- averla capirossa
- zigolo capinero
- balia dal collare
- averla cinerina
- zigolo mucciatto
- picchio verde
- picchio rosso
- maggiore
- upupa
- monachella
- ghiandaia marina
- gruccione
- sterpazzola di Sardegna
- colombaccio
- gallina prataiola
- succiacapre
- barbagianni
- civetta
- gufo comune
- assiolo
- nibbio reale
- sparviero
- poiana
- falco di palude
- falco pellegrino
- nibbio bruno
- gheppio
- falco grillaio
- albanella reale
- lanario
- biancone
- capovaccaio
- aquila minore
- pipistrello
- donnola
- faina
- tasso
- lepre
- riccio
- istrice
- volpe
- mustiolo
- tartaruga
- geco di kotschy
- tarantola muraiola
- ramarro
- tritone
- vipera
- cervone
- ululone
- rana
- rospo
- grillo
- farfalla pieridae melangia
- arge
- callimorpha
- quadripunctuaria
- macaone
- aracnidi
- coccinella
- lucertola
- libellula
- arvicola di savi
- topo selvatico
- cavallo murgese
- pecora murgese
- lupo
- cane
- …


Elementi geologici del paesaggio
- lama
- grava, inghiottitoio
- grotta
- pulo, pulicchio
- gravine
- bacini carsici
- rilievi
- gradone
- costone
- gradone terrazzato
- fossa bradanica
- sistema idrografico
- calcare di Bari
- calcare di Altamura
- tufo di Gravina
- tufo delle murge
- calcareniti
- calcarenite di Gravina
- argille di Gravina
- sabbie di Monte Marano
- depositi alluvionali (terrosi, lacustri, terrazzati, recenti, sabbiosi, ciottolosi)
- conglomerato di Irsina
- depositi marini postbalcanici
- …

Flora
- licheni (cantoria paretina)
- briofite
- muschi
- sedum
- graminace
- stipa delle fate (austroitalica, tortilis, pennata)
- asfodeli (asphodelusmicrocarpus, lutea gialla, fistulosus, liburnica)
- cipolla canina/lampascio-ne (muscari comosum)
- tapsia,
- ferula
- finocchio selvatico
- erba costa (pastinaca opopanax)
- verbaschi
- cardi
- eringi
- garighe
- frigane
- euforbia spinosa
- grana d’avignone
- spino quercino
- chamaecitisus
- serpillo (thimus serpillum)
- ruta
- timo
- ophris apulica mateolana
- smilax (aspera osmilace)
- zizyfus stativa o giuggiolo
- zafferano
- giglio
- bocca di lupo
- eliantemo
- ciclamino
- santoreggia
- pruno selvatico
- biancospino
- rosa centifoglia
- rosa sempreverde
- rosa rossa
- rosa canina
- rovo di macchia
- anagiride
- perazzo
- mandorlo di Webb
- roverella (quercius macrolepis, pubescens, coccifera, delechamphii, cerris, frainetto, troiana, calliprinos, ilex/leccio, cerro, farnetto)
- vallonea
- ciliegio canino
- asparago
- edera
- osyris
- alba
- ocinera etrusca
- biarum tenuifolium
- paeonia macula
- gigaro pugliese
- cicuta
- pino d’aleppo
- campana versicolor
- castagnola
- canum multiflorum
- athamanta sicula
- alyssum orientale
- valeriana tuberosa
- liquirizia falsa
- selaginella denticulata
- capelvenere
- spaccapietre (ceterach officinarum)
- caprifoglio
- bianchetto/marzuolo
- carboncello
- fragno
- peonia corallina
- caloplaca spinosa
- giggiolo siciliano
- …


Elementi architettonici
- masserie
- poderi
- jazzi
- palmenti
- parchi
- feudi
- santuari, chiese, cappelle
- aree archeologiche, necropoli
- villaggi rurali, borghi
- villaggi e chiese rupestri
- torri, torrette
- castelli
- trulli
- lamie
- muretti a secco
- centuriazioni
- piscine
- pozzi
- fontanili
- poste
- fitte
- specchie
- tratturi, tratturelli, carrarecce, sentieri
- casali, casini, casoni,
- caselli e stazioni ferroviarie
- ville
- neviere
- parietoni, pagliai
- dighe, invasi artificiali, serbatoi, votani, maristalla
- tufo
- mazzaro
- pietra calcare
- laghetti pluviali
- torrenti e solchi pluviali
- …


Biblioteche, siti e altre fonti da consultare 
- Rete Natura 2000
-
www.bioitaly.it
-
www.ecologia.puglia.it
- Istituto del Germoplasma
- Istituto Agronomico del Mediterraneo
- Facoltà di Biologia
- Facoltà di Geologia
- Facoltà di Agraria
- Facoltà di Lettere e Storia
- Facoltà di Architettura
- Istituto Geografico Militare
- Touring Club Italiano
- Piano Paesaggistico e Territoriale della Regione Puglia
- Dipartimenti e Istituti dell’Università di Bari di geografia
- Centro Euromediterraneo di Cultura Biofila della Teca del Mediterraneo
- Istituto Bonomo
- Uffici tecnici comunali e rispettivi siti web
- Studi e ricerche del Piano di Gestione del Parco
- Biblioteche della città di Matera
- …


Pietro Perrucci