mercoledì 28 ottobre 2009

NO ALL'EOLICO ED AL FOTOVOLTAICO SUL PARCO NAZIONALE DELL'ALTA MURGIA

Questa è la lettera consegnata ai rappresentanti della Commissione Biodiversità del Parco dell'Alta Murgia in merito alle posizioni espresse dal sottoscritto e dalle organizzazione da me rappresentate circa la possibilità che nel territorio del Parco potessero sorgere impianti industriali di produzione di energia eolica e fotovoltaica.

Alla c.a. dei rappresentanti dell’Ente Nazionale Parco dell’Alta Murgia

Facendo seguito della richiesta di parere in merito alla possibilità che all’interno dell’area del Parco dell’Alta Murgia possano insediarsi impianti di produzione di energia fotovoltaica ed energia eolica, così come emerso durante l’incontro tra le associazioni e i rappresentanti dell’Ente Parco dell’Alta Murgia del giorno 07 ottobre 2008, il sottoscritto Dr. Pietro Perrucci, la Coop. A.R.E.S., l’Associazione Culturale VIAGRAN ed il Forum Ambientalista, esprimono comunemente la loro contrarietà circa la possibilità che i suddetti impianti possano essere installati nell’area del Parco dell’Alta Murgia, in quanto la loro installazione è contraria alla funzione di salvaguardia ambientale paesaggistica e territoriale dello stesso Ente Parco. Unica eccezione a questo parere contrario viene espressa, altresì comunemente, per i soli impianti ad uso civile di produzione di energia fotovoltaica collocabili sui tetti, a condizione che:
a) la struttura abitativa su cui viene montato l’impianto non abbia alcun valore e/o vincolo storico e/o architettonico;
b) l’impianto non influisca in nessun modo sulla possibilità di nidificazione dell’avifauna;
c) siano collocati solo sui tetti e non nelle pertinenze;
d) sia finalizzato alla produzione di energia per uso civile.

Gravina in Puglia, 4 novembre 2008

Criteri di Valutazione per il Piano Paesaggistico della Regione Puglia

Ho partecipato alla conferenza per la presentazione dell’avanzamento del “Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia” tenutasi ad Altamura il 10 dicembre scorso con l’intento di capire come gli elementi di questo processo di policy vengano tradotti operativamente in termini di pianificazione e di programmazione e debbo dire che, malgrado il notevole ed apprezzabile sforzo per il lavoro che è stato fin qui prodotto, anche in questa esperienza di pianificazione, al pari delle altre che sono in corso nella nostra Regione, vi sono state alcune carenze.

Benché incardinato sui due importanti criteri guida, “organizzazione delle conoscenze” e “formazione del consenso”, tale processo è apparso carente sul piano metodologico soprattutto per la mancanza di apporti geografici e per la mancanza di apporti più specificatamente antropologici alla costruzione del piano, i primi, in grado di individuare ed inquadrare su base territoriale quei processi e quelle dinamiche specifiche del territorio della Regione Puglia, gli altri, in grado di interpretare e qualificare la fenomenologia dell’azione antropica legata a questi processi e a queste dinamiche.

La mancanza di questi due tipi di apporti non è un fatto marginale: benché la geografia e l’antropologia sono considerati strumenti “non indispensabili” per la pianificazione del territorio è un fatto notorio che senza di questi due strumenti non si può disporre di quelle modalità interpretative e previsionali dei processi e delle dinamiche del territorio, per analizzarli in chiave evolutiva.

Per questo è molto forte il timore che il Piano Paesaggistico della Regione Puglia, non potrà offrire quel contributo pieno nella elaborazione degli interventi e delle politiche del territorio dell’ambiente e dello sviluppo socioeconomico in generale.

Questo timore, quindi, porta anche alla necessità di una revisione di tutto il processo di pianificazione, sulla base di quelle che sono le più moderne ed innovative impostazioni dei processi di policy.

Pertanto, in attesa di vedere nella sua interezza la realizzazione di questo Piano Paesaggistico, vi propongo alcuni criteri che possono guidare la formulazione di un giudizio per farne una valutazione criteriata:
a) Attinenza (coerenza degli obiettivi e delle attività, del piano con gli impatti e gli effetti che si attendono)
b) Rilevanza (se le azioni sono coerenti con gli obiettivi)
c) coerenza interna (obiettivi, azioni, risultati e risorse, del processo)
d) coerenza esterna (coerenza rispetto ad altri processi dello stesso enti e coerenza rispetto ad altri processi di altri enti)
e) efficacia (se i risultati consentono di dire che gli obiettivi sono stati raggiunti)
f) efficienza (se i risultati sono coerenti con le risorse impegnate)
g) utilità (i vantaggi e le esternalità apportate)
h) sostenibilità (la durata nel tempo)

Comunicazioni sul Progetto Bibliomurgia

Gentilissimi,

riporto in questo articolo le informazioni che mi avete richiesto in merito al Progetto Bibliomurgia, chiedendovi scusa per non avervi aggiornato per tempo sull’esito di questo Progetto.

Come tutti sapete, l’idea di base su cui poggia il Progetto Bibliomurgia è quella di “creare una rete informatizzata tra tutte le biblioteche situate nei tredici comuni del Parco” (Altamura, Andria, Bitonto, Cassano delle Murge, Corato, Gravina in Puglia, Grumo Appula, Minervino Murge, Poggiorsini, Santeramo in Colle, Spinazzola, Toritto), e le finalità e le valenze di questa idea sono le seguenti:
- sociale, consentire l’accesso simultaneo a tutte le biblioteche del Parco, nonché la fruizione e la disponibilità del loro patrimonio bibliografico, archivistico, multimediale e storico;
- culturale, incrementare il bagaglio culturale di ogni utente/cittadino mediante questo accesso simultaneo a quelle che sono una delle fonti primarie del sapere e della conoscenza;
- istituzionale, accrescere la capacità e la visibilità dell’Ente Parco e degli altri Enti Locali per il sostegno che la rete può dare alle loro attività amministrative;
- economica, in una società in cui l’informazione e la comunicazione sono risorse strategiche per l’economia, una rete delle biblioteche può contribuire a generare nuova informazione, nuova comunicazione e quindi, generare nuova ricchezza;
- scientifica, agevolare gli studi e la ricerca e rendere possibile lo scambio e la condivisione delle informazioni e delle esperienze (best practice e/o benchmarking);
- coesione, la rete delle biblioteche del Parco Nazionale dell’Alta Murgia può rafforzare la sua coesione sociale, economica e territoriale, rendendo più condivise e più partecipate le sue politiche di tutela ambientale, di sviluppo sostenibile e di salvaguardia della biodiversità.

Per lo sviluppo del Progetto Bibliomurgia furono previste le seguenti fasi:
I) Analisi di contesto e metodologia di lavoro;
II) Tavolo per la fattibilità (amministrativa, tecnica, operativa, procedurale e finanziaria);
III) Piano e fonti di finanziamento;
IV) Monitoraggio, valutazione e comunicazione.

Questa idea progettuale è stata ulteriormente sviluppata in una relazione di 21 pagine intitolata “PROGETTO BIBLIOMURGIA. Lo stato dell’arte al 31 luglio 2009”, relazione che ho consegnato nella mattinata del 31 agosto 2009 all’Ente Parco Nazionale dell’Alta Murgia, affinché potesse essere discussa per la riunione del Consiglio del Parco dell’11 settembre 2009.

Purtroppo, ciò non è avvenuto e non è avvenuto neanche all’altra riunione del Consiglio del Parco, quella del 15 ottobre scorso, e quindi, come potete capire, più che di una mancanza, il mio ritardo nel darvi le informazioni era dovuto possibilità che da un momento all’altro giungessero informazioni per aggiornarvi sull’esito di questo progetto.

Al momento, quindi, restando in attesa che queste informazioni giungano il prima possibile, l’unica cosa che posso fare è quella di illustrarvi per punti salienti cosa è stato fatto finora per il Progetto Bibliomurgia.

In linea generale, lo sviluppo del Progetto Bibliomurgia si è articolato nei seguenti aspetti:
- L’attuale condizione sulla funzione sociale e culturale delle biblioteche del Parco
- La condizione di autoreferenzialità
- Il completamento delle analisi di contesto
- Il quadro generale degli interventi
- L’individuazione delle fonti di finanziamento
- Il Piano Pluriennale di Attuazione dell’Asse IV, PO FESR 2007-2013 – Regione Puglia
- Le azioni previste per la seconda fase del progetto

Inoltre, sempre in questa relazione di 21 pagine, sono state completate le Analisi di contesto e confermata la Metodologia di lavoro. In riferimento a quest’ultimo aspetto, posso dirvi che la metodologia di lavoro sarà la stessa per tutte le altre fasi del Progetto e questo sia per effetto del consenso ricevuto già in sede di presentazione del Progetto Bibliomurgia (23 maggio 2009), sia perché si è puntato tutto sulla condivisione, intesa come concreta opportunità di partecipazione ed inclusione nello sviluppo di attività legate alla progettualità, e sulla governance, intesa non nel senso italiano della partecipazione degli Enti Locali alla definizione del progetto, ma come insieme di regole che permetteranno alle biblioteche della rete Bibliomurgia di sviluppare processi di partnership, di networking e di cooperazione, a vari livelli.

Per effetto di questi due aspetti del metodo di lavoro è importare ribadire che le biblioteche del Parco incluse nel Progetto Bibliomurgia, non sono considerate soltanto come i beneficiari di questo progetto di rete, ma viene data loro la possibuilità di essere i veri artefici, i veri protagonisti, della stessa progettazione.

Infine, l'ultima importante attività che è stata svolta riguarda la ricerca delle fonti di finanziamento che si sono individuate. Infatti, oltre all’asse IV del PO FESR 2007-2013 della Regione Puglia, si sono individuate anche le risorse del POIN 2007-2013 “Attrattori Culturali, Natura e Turismo” (anche se in questo caso occorre che il Parco faccia pressione per rientrare tra i poli attrattori delle risorse di questo programma interregionale) e le risorse del Piano per il Parco, almeno per finanziare il Progetto Bibliomurgia nella fase iniziale.

Con l’impegno di informarvi presto sugli ulteriori sviluppi di questo progetto, colgo l’occasione di porgervi distinti saluti.

Pietro Perrucci