lunedì 3 febbraio 2014

16° WORKSHOP DELLA TECA DEL MEDITERRANEO SULLE BIBLIOTECHE E CENTRI DI DOCUMENTAZIONE

Molto interessante, forse il più interessante di tutti quelli che ho seguito perché si è messo al centro delle biblioteche il ruolo della persona, che forse è l’unico modo per fare qualcosa contro i dati allarmanti sulla ignoranza degli adulti italiani e della condizione dei bambini italiani rispetto alla fruizione dei servizi di biblioteca.

Dalle statistiche OCSE è infatti emerso che gli italiani,
- sono al penultimo posto nella conoscenza delle lingue straniere e della matematiche;
- portano con sé un tasso di alfabetismo funzionale del 50%, cioè metà degli italiani messi davanti ad un problema normale di lavoro e/o di vita dimostra di non avere adeguate competenze oppure dimostra di non saperle utilizzare;
- il 41% dei bambini italiani non legge alcun libro oltre quelli di scuola (Save the Children);
- il 30% dei bambini italiani non ha accesso alle biblioteche (Save the Children);
- in Italia l’accesso alle competenze ed alla cultura è fortemente compromesso dalla crescita del tasso di povertà e il tasso di povertà in Puglia è aumentato del 5%, con un trend di lungo periodo più elevato rispetto a tutte le altre regioni italiane;

Rispetto a questo scenario, il ruolo e la funzione delle biblioteche può essere fondamentale. Infatti, dalle esperienze che si sono raccontate, le proposte più interessanti sono state:
- “long-life learning” e “open long life learning”;
- ideas store;
- un sistema di interventi delle biblioteche strettamente connessi alla operatività, che deve discendere da regolamenti attuativi e dai contenuti programmatici delle leggi, quest’ultime a loro volta strettamente connesse alla programmazione degli interventi dei vari livelli di governo e delle varie istituzioni;
- spingere le biblioteche ad incrementare la loro funzione per lo sviluppo della creatività;
- percorsi interattivi di cittadinanza attiva sulle e nelle biblioteche;
- servizi per utenti delle biblioteche erogati dagli stessi utenti delle biblioteche;
- passaggio dalle “smart cities” alle “creative cities”.

Invece, rispetto a queste proposte, molto importante è risultato essere il processo di valutazione delle biblioteche e a tal proposito vi sono stati altri interessanti spunti su tecniche e strumenti di valutazione, quali:
- bilancio sociale (che non è come tecnica di valutazione, ma che lo si può considerare come strumento di valutazione)
- proxy evaluation
- ROI (anche se per a me pare essere molto inadeguato per una biblioteca);
- valutazioni in genere, centrate su contingenza valore e impatto;
- customer satisfaction per i tutti i servizi erogati.

Pietro Perrucci