martedì 28 giugno 2011

Rigenerazione e Sviluppo Urbano. Le ragioni dell'ennesimo fallimento

In piena coerenza con il dissenso espresso dai cittadini durante tutti gli incontri, si denuncia la mancata realizzazione di quello che doveva essere un autentico il “percorso di rigenerazione integrata, sostenibile, partecipata” e si esterna il più ampio dissenso verso tutte le modalità non partecipative attraverso cui sono stati scelti gli interventi di rigenerazione.

In particolare, i cittadini gravinesi sono stati obbligati a discutere solo gli interventi proposti dai rappresentanti della Giunta Comunale ed in questo modo, le scelte non sono partite dal “dal basso”, ma sono state semplicemente “imposte dall'alto”. Durante questo percorso, poi, la cittadinanza non è stata mai supportata da animatori e facilitatori, così come non sono state mai fornite documentazioni, informazioni e comunicazioni, che avrebbero dovuto orientare e resi liberi i cittadini gravinesi nel proporre e nello scegliere gli interventi di rigenerazione urbana.

La mancanza di partecipazione si è altresì manifestata per la mancata inclusione di competenze e conoscenze locali nel gruppo di progettazione; le scelte di rigenerazione, quindi, non riflettono alcuna una strategia di rigenerazione urbana efficace e coerente con i gravi problemi che affliggono il nostro sistema urbano. A tal proposito, si evidenzia anche che ad oggi non sono state ancora rese note le modalità con cui sono state assegnate le consulenze per la realizzazione di tale percorso, e questo malgrado la richiesta posta sia oralmente, sia in forma scritta al Comune, giusta Legge n. 241/1990 sulla trasparenza e sull'accesso agli atti amministrativi.

Oltre alla mancanza di partecipazione, si denunciano altresì le inefficienze di questo percorso rispetto alla pianificazione, all'europrogettazione e al metodo di lavoro adottato.

In riferimento alla pianificazione, occorre dire che non sono state effettuate le analisi di contesto, né a livello di sistema urbano cittadino per individuare l'area che avesse più bisogno di riqualificazione, né a livello di area di intervento per individuare problemi irrisolti e bisogni insoddisfatti su cui intervenire. Sicché, nell'individuare il centro storico come area di intervento per la rigenerazione urbana, si è trascurato di considerare quest'area nella sua più ampia e naturale collocazione che è quella della “gravina”, e quindi si è trascurato di considerare tutta quella serie di problemi e di implicazioni che la “gravina” pone da un punto di vista urbanistico, storico, sociale, economico, antropologico ed ambientale, per tutta la città. Così operando, non è stato per nulla considerato quell'importante criterio di pianificazione della “integrazione” tra l'area di intervento e il resto del sistema urbano della città visto nella sua complessità.

Alla pianificazione non integrata, si è associata la mancanza di europrogettazione. In questo percorso, infatti, non si è mai spiegato come l'intervento di rigenerazione urbana dovesse conseguire l'obiettivo operativo di un Piano Integrato di Sviluppo Urbano, l’obiettivi dell'Asse VII del PO FESR (incremento dell'attrazione e della competitività del nostro sistema urbano) e gli obiettivi strutturali di sviluppo socioeconomico, di occupazione, di sostenibilità e di coesione, che poi sono nel loro insieme la principale ragione per cui l'Unione Europea dovrà di finanziarci questo intervento.

Ovviamente, in assenza di una pianificazione integrata e di una connessa attività di europrogettazione coerente tutti con gli obiettivi innanzi esposti, il percorso di rigenerazione urbana non ha potuto produrre sul piano metodologico quell'approccio strategico, che oltre ad essere il principale cardine di un efficace metodo di lavoro, avrebbe consentito la riuscita di questo percorso anche da un punto di vista politico. Nella nostra comunità, infatti, manca una qualsiasi visione politica sul futuro e sul destino della città; perciò, se il percorso di rigenerazione si fosse svolto con la partecipazione autenticamente inclusiva e condivisa della cittadinanza, con una pianificazione realmente integrata, con l'attività di europrogettazione e con l'approccio strategico, si sarebbe potuto anche superare quella carenza di visione programmatica che caratterizza l'attuale amministrazione comunale e si sarebbe potuto implementare l'azione di questo intervento direttamente sui problemi reali della città.

Pertanto, oggi, mancando tanto il riferimento politico, quanto quello metodologico-strategico, non si comprendono quali potranno essere i reali riferimenti che avrà la rigenerazione urbana. Così, tentare a tutti i costi di accedere a queste risorse, senza averne preventivamente definito il loro impiego, ci porta dunque a sospettare che queste risorse saranno utilizzate per fini diversi dalla rigenerazione urbana. Per questo, si prendono le distanze da questo improprio processo di rigenerazione urbana e si invitano tutte le forze politiche, sociali ed economiche della città a fare altrettanto, nonché ad esprimere con ogni mezzo il proprio dissenso verso questo falso percorso di rigenerazione urbana in sede di Consiglio Comunale.


Approfondimenti:

Troppa edilizia e poca metodologia
http://pietroperrucci.blogspot.com/2011/06/rigenerazione-e-sviluppo-urbano-le.html

Sintesi degli interventi del 20.06.2011
http://pietroperrucci.blogspot.com/2011/06/rigenerazione-e-sviluppo-urbano-sintesi.html

Sintesi dell'incontro di giovedì 16.06.2011 c/o SEL Gravina
http://pietroperrucci.blogspot.com/2011/06/rigenerazione-e-sviluppo-urbano-la-mia.html 

Requisiti PPA Asse 7
http://pietroperrucci.blogspot.com/2011/06/rigenerazione-e-sviluppo-urbano-i.html

Azione 7.1.1
http://pietroperrucci.blogspot.com/2011/06/azione-7.html

Pietro Perrucci