lunedì 9 giugno 2014

MUSEO DELLA CIVILTÀ CONTADINA E DEGLI ANTICHI MESTIERI

Trattasi di collezione organica di attrezzature di lavoro ed oggetti di vita quotidiana nella realtà contadina e rurale del territorio di Gravina in Puglia (Parco Nazionale dell’Alta Murgia), risalenti tutti ad un periodo compreso tra il 1700 e il 1970, ovvero fino a prima dell’avvento della motorizzazione agricola e del “ghiaccio” (frigorifero) come principale modalità di conservazione di cibi e prodotti agricoli. La collezione è di proprietà del Dr. Giuseppe Schinco, mentre la cura della medesima è affidata all’annesso Centro Studi di Cultura Rurale, che la suddivide in aree, sezioni e sottosezioni. Si è in attesa della stipula di una convenzione tra il Comune di Gravina in Puglia, il proprietario della collezione ed il centro studi per il trasferimento definitivo nei locali del recuperato convento di Santa Sofia.  


AREA BENI MATERIALI
- Superficie espositiva complessiva: 200 mq
- 1.850 pezzi, di cui 1.550 pezzi catalogati e inventariati e 300 pezzi circa non ancora censiti
- Territorio di riferimento: Gravina in Puglia (Bari), Parco Nazionale Alta Murgia (Puglia) e Bacino del Bradano (Basilicata)

Sezioni area Beni Materiali 

  • Falegnameria
  • Calzolaio
  • Cavatufi
  • Meccanica non motorizzata
  • Sellaio
  • Casa contadina
  • Giochi
  • Tessitura (lana)
  • Artigianato 
  • Attività agricola/Contadino
  • Sottosezione “Attività agricola/Contadino”
  • Trasporto
  • Aratura
  • Semina
  • Raccolto
  • Trasformazione delle principali materie prime agricole (grano duro, vino, latte, olio)
  • Preparazione di cibi e pietanze
  • Cucina prima del “ghiaccio”
  • Regimi, sistemi e modelli agroalimentari (mediterraneo, appulo-lucano, murgiano, gravinese) 
  • Zootecnia e lavorazione di prodotti zootecnici
  • Alimentazione animale
  • Lavorazione della lana
  • Produzioni tipiche: grano Cappello, formaggio caciocavallo Pallone, vino Verdeca, olio Bambina.


AREA BENI IMMATERIALI
- Narrazioni popolari (1.000 ore di registrazioni su nastri audio)
- Fototeca (6.000 immagini, foto, diapositive e digitalizzazioni)
- Opere librarie (testi di agronomia, chimica e fisica, in agricoltura)

Sezione “Narrazioni popolari”

  • narrazioni storiche 
  • fiabe
  • filastrocche 
  • proverbi 
  • canti
  • modi di dire
  • preghiere
  • Sezione “Fototeca” 
  • storia
  • architettura civile, rurale e religiosa
  • paesaggi
  • scene di vita vissuta
  • prodotti agricoli
  • cibi e pietanze
  • lavorazioni di prodotti agricoli e preparazione di cibi e pietanze
  • eventi della tradizione popolare
  • arte 
  • arte sacra
  • oggetti d’arte
  • Intervento Omocromico (performance di land art del 1983-84 avente ad oggetto il tema della “terra”) 


Sezione “Opere librarie”

  • Agronomia (metodi e tecniche di coltivazione XVIII- XIX secolo)
  • Chimica (pratiche di concimazione)
  • Fisica (modalità d’impiego di attrezzature agricole, finalizzate al risparmio di lavoro, fatica fisica ed energie)


CREDITI

Elenco delle principali attività svolte ed in corso di svolgimento 

  • Corsi e laboratori di antropologia con l’Università di Studi della Basilicata
  • Corsi e laboratori di in diverse discipline per scuole di diverso ordine e grado
  • Eventi organizzati: Mostra del giocattolo e dei giochi nell’area dell’Alta Murgia
  • Studio e ricerca, catalogazione, collaborazioni con diverse università italiane e straniere
  • Assistenza alla compilazione di tesi di laurea
  • Visite assistite per studenti universitari stranieri
  • Convegno “30° anniversario dall’iniziativa di Intervento Omocromico” (31 maggio 2014, ospiti: Anna D’Elia, Pietro Marino, Enzo Battarra, critici e storici di arte contemporanea)


Progetti

  • “La cucina contadina prima del ghiaccio”
  • “Creazione di metadati degli oggetti per la fruizione del museo in QR-Code”
  • “Compilazione delle schede B.D.I. delle tecniche di preparazione e conservazione degli alimenti”
  • “Fisica e chimica nel mondo contadino”
  • “Sistemi energetici in agricoltura e mondo rurale prima della meccanizzazione”
  • Adesione alla “Rete Museale Cittadina” (Museo della Fondazione Ettore Pomarici Santomasi; Museo Capitolare di Arte Sacra e di Papa Benedetto XIII; Museo Civico e Archeologico; Museo della civiltà contadina e degli antichi mestieri)


Pubblicazioni sul Museo

  • SCHINCO G. (2010), Gravina tra Tardo Neolitico e Tardo Romano, Edizioni Eurografica, Gravina in Puglia (BA)
  • PASCULLI FERRARA M. (2000), Itinerari in Puglia tra arte e spiritualità, Edizioni De Luca, Roma.
  • MIRIZZI F. (1989) L’anello e l’aratro, il Carnevale a Gravina, in rivista Fogli di periferia, Putignano (BA)
  • MIRIZZI F. (1990), Tra le fosse e le lame, Congedo Editore, Manduria (TA)
  • MIRIZZI F. (2008), Storie di oggetti. Scritture di musei, Edizioni di Pagina, Bari
  • FAGIOLO M. (2009), “Trasformazioni urbane a Bitonto e in Puglia nel quadro dell’urbanistica italiana”, in MILILLO S., (a cura di), Cultura e società a Bitonto e in Puglia nell’età del Rinascimento, Congedo Editore, Martina Franca (TA)
  • SCHINCO G., MORRA C. (2007), “La chiesa rupestre Madonna della Stella a Gravina in Puglia” in, PASCULLI FERRARA M., DONOFRIO DEL VECCHIO D. (a cura di), Angeli, stemmi, confraternite, arte, Schena Editore, Fasano (BR)
  • SCHINCO G., MORRA C. (2011),  “Il re non vale soldati” in DONOFRIO DEL VECCHIO D. (a cura di), La Puglia dall’esperienza giacobina alla seconda Restaurazione borbonica, Grenzi Editore, Foggia
  • SCHINCO G., MORRA C. (2013), “Brigantaggio e repressione”, in DONOFRIO DEL VECCHIO D., Arte cultura società nell’ottocento meridionale, Progedit, Modugno (BA).
  • SQUEO A. (1983), Società civile, paesaggio urbano e agrario nella Gravina del XVIII, Bari, (tesi)
  • PATERNOSTER D. (2007), La collezione Schinco a Gravina: esempi di schedatura informatizzata, Matera (tesi)
  • LOPERFIDO E. (2008), Il mestiere del sellaio, Matera, (tesi)
  • VITUCCI F. (2009), Il mestiere del fabbroferraio a Gravina in Puglia, Matera (tesi)

DICONO DEL MUSEO (Relazione dell’ agenzia turistica inglese Andante Tours)

MUSEUM OF POPULAR ANTHROPOLOGY BETWEEN THE HIGH MURGIA AND THE FOSSA BRADANICA
All the objects are arranged on an itinerary which testifies to the work of men and women in a countryside where agricultural activity predominates but where there was also craftsmanship, sometimes of artistic quality. The exhibition, in short, begins with the theory that history is not written only by bishops, princes and warriors, but also by simple women and men with their struggles and their daily fatigue. It proposes to tell the story of their lives.

A short history of the collection
Peppino Schinco began his collection in the ‘70s, recovering all the working tools which were stored in the masseria on his property. These were the years in which the agriculture of Gravina was undergoing major transformations: the new technologies were changing ancient customs leading to the decay of building structures and the elimination of tools which had been used up to that time. It was easy for someone passionate about human anthropology to acquire tools which the contadini no longer wanted from local traders. When the collection reached a considerable consistency, Schinco decided to ask the local authority to provide a suitable space for a permanent exhibition of the material in his possession. He was assigned a building which had been constructed for the market in Via San Vito Vecchio, where the collection was enriched by pieces acquired from the second-hand dealer Bosco. At the same time, the Centre for the Study and Documentation of the world of the Contadino was born, involving other friends. All the material (but not the ownership of it) was assigned to the Centre so as to form a Human-anthropological Museum of the territory of Gravina. Under the administration of Sindaco Alesio Valente, some corridors in the ex-convent of San Domenico were assigned to the Association with a view to developing a Museo della Civiltà Contadina there. These rooms had been used inappropriately for an intermediate level school and had suffered several acts of vandalism, traces of which can still be seen. All the superficial additions were removed at the expense of the Association, leaving where possible the architectural features of the ancient structure. And, again at the expense of the Association, and within the limits of the scarse funds available, an interesting exhibition/museum was organized which was visited by scholars and numerous schools from Gravina and beyond for its educational purpose. This is its history to date.


REFERENZE

Prof. Alastair M. Small, Honorary Professorial Fellow, School of History, Classics and Archeology, University of Edinburgh, Scotland;
Prof.ssa Tracy Prowse, Associate Professor, Anthropology, McMaster University, Ontario, Canada;
Prof.ssa Marina Castoldi, Istituto di Archeologia della Facoltà di Lettere, Università Statale di Milano;
Prof. Ferdinando Mirizzi, Istituto di Demoantropologia, Facoltà di Lettere, Università di Studi della Basilicata, Matera.
Prof.ssa Mimma Pasculli Ferrara, Istituto di Storia dell’Arte, Facoltà di Lingue, Università Aldo Moro, Bari.
Prof.ssa Isabella Di Liddo, Storia dell’Arte Contemporanea, Accademia delle Belle Arti, Bari.


Pietro Perrucci