giovedì 3 gennaio 2013

La Puglia in ritardo sui processi di valutazione


A novembre e dicembre del 2012 ho partecipato alla presentazione di due rapporti valutativi: il primo, si è tenuto a Perugia il 27 novembre ed aveva ad oggetto “Le politiche industriali della Regione Umbria” della programmazione FSE e FESR 2007-2013; il secondo, invece, si è tenuto a Bari il 5 dicembre ed aveva ad oggetto la valutazione ex-post delle misure e delle azioni incluse nel POR Puglia 2000-2006 in materia di “ciclo integrato dei rifiuti”. Lo scopo di questa mia partecipazione era diretto ad effettuare un confronto tra i due approcci valutativi messi in atto, ovvero sull'unico elemento in comune tra le due esperienze valutative, dal momento che queste differivano per oggetto, processo di policy e contesto territoriale. Però, con mia grande delusione, debbo purtroppo riportare che questo confronto non è stato possibile effettuarlo perché il rapporto di valutazione presentato a Bari sul “ciclo integrato dei rifiuti”, presenta delle carenze metodologiche tali da non potersi considerare nè un "rapporto di valutazione”, né tanto meno un “rapporto finale di valutazione”. Sicché, invece di un confronto tra i due approcci valutativi, l'oggetto di questo mio articolo sarà una disamina delle varie lacune del rapporto valutativo presentato a Bari, anche alla luce degli elementi metodologici propri di una valutazione che, al contrario, sono emersi nel rapporto di valutazione presentato a Perugia.


Non è possibile parlare di rapporto valutativo, né di rapporto finale di valutazione sul ciclo integrato dei rifiuti, per i seguenti motivi:

  1. Un'analisi di coerenza (il vero oggetto del rapporto di valutazione barese), non rappresenta in sé un'esperienza valutativa. Trattasi di uno strumento, o se vogliamo di una tecnica, che consente sì di fare delle valutazioni, ma che ovviamente non esaurisce tutta le attività di un vero e proprio processo di valutazione, né il ventaglio delle tecniche e degli strumenti utilizzabili in un reale processo di valutazione.
  2. Un rapporto di valutazione, non è né l'analisi di un procedimento amministrativo, né l'analisi di coerenza. Un rapporto di valutazione tende a valutare tutti gli aspetti di un processo/fenomeno/problema/tematica "a 360 gradi" e rileva quantomeno se in quel processo sono stati conseguiti gli obiettivi dettati dalla programmazione/pianificazione/progettazione comunitaria e ne valuta sia il grado di conseguimento degli obiettivi di efficacia, efficienza, sostenibilità, utilità, ecc..., sia gli impatti sugli ambiti economico, sociale, ambientale e della coesione socioeconomica.
  3. In quanto "rapporto di valutazione" delle misure di una programmazione di fondi strutturali europei (POR Puglia 2000-2006), esso avrebbe dovuto contenere una "stima quantitativa" sul quanto efficaci ed efficienti siano state le azioni e le misure messe in atto e un "giudizio valutativo", sui risultati conseguiti.  
  4. In quanto “rapporto finale” di valutazione sulle misure e sulle azioni del ciclo integrato dei rifiuti, tale rapporto avrebbe dovuto contenere un confronto con almeno uno degli altri due rapporti intermedio (on-going) e iniziale (ex-ante), rapporti questi ultimi che sono esplicitamente richiesti dalle regole che hanno guidato la programmazione dei fondi strutturali europei che hanno finanziato il POR Puglia 2000-2006;
  5. Da un punto di vista metodologico, poi, un rapporto di valutazione oltre ad un confronto tra dati statistici, deve potersi configurare anche come il seguito di un'attività di monitoraggio e pertanto, assieme alla metodologia alle tecniche ed agli strumenti di valutazione, deve riportare anche la metodologia, le tecniche, gli strumenti dell'attività di monitoraggio, nonché i vari tipi di indicatori utilizzati. A tal proposito, faccio presente che in Puglia i processi di valutazione devono tenere in debita considerazione il fatto che che le attività di monitoraggio sono piuttosto articolate e puntuali e vengono eseguite in tre modalità di monitoraggio fisico, procedurale, finanziario.
  6. Per quanto riguarda invece riguarda l'oggettività dei dati riportati, non si è capito se chi ha effettuato la valutazione è un'entità terza, esterna al nucleo di valutazione regionale, oppure se è un'entità che ha eseguito questa valutazione in sostituzione del nucleo di valutazione regionale. Sta di fatto che il documento che è stato consegnato a tutti gli intervenuti riporta entrambe i soggetti incaricati della valutazione, ma in sede di presentazione del rapporto di valutazione il Nucleo di Valutazione e Verifica degli investimenti Pubblici della Regione Puglia era assente.
  7. Mancavano i dati quantitativi, che rispetto all'oggetto della rilevazione (azioni e misure in materia di ciclo integrato dei rifiuti) sono fondamentali per capire se gli interventi adottati dalla regione Puglia hanno determinato o meno un cambiamento nella problematica della gestione dei rifiuti, nell'emergenza rifiuti che da tanti anni affligge il territorio della regione Puglia e soprattutto, nella inversione del processo di trattamento dei rifiuti, dal conferimento nelle discariche, alle politiche virtuose di recupero, riciclo, riuso.


La presenza di tutte queste lacune fa dunque pensare che in Puglia sui processi valutazione si è ancora in alto mare... e questo è francamente un problema inaccettabile, dal momento che vengono spesi/sprecati, un fiume di denaro che non porta nessun beneficio. Peccato... e peccato soprattutto per chi in questo ambito dovrebbe intervenire e non interviene.



Pietro Perrucci