venerdì 8 luglio 2011

Programmazione Fondi Strutturali Europei 2014-2020. Articolo del Presidente della Regione Basilicata

Il Presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo ha pubblicato in data 8 luglio 2011 un proprio articolo sulla Gazzeta del Mezzogiorno dal titolo "Aiuti, vittoria lucana in Europa" (pag. 27).

Questo articolo è molto interessante per diversi aspetti. Innanzitutto, pone una forte critica al Governo italiano che nella Legge Finanziaria in corso di approvazione ha drasticamente ridotto le risorse del Fondo per le Aree Sottoutilizzate (F.A.S.), ovvero le risorse che accompagnano il coofinanziamento dell'Italia alle risorse dei fondi strutturali europei (F.E.S.R., F.S.E., Fondo di Coesione). Trattasi, infatti, di una riduzione in controtendenza rispetto a quella della Commissione Europea che per la programmazione dei fondi strutturali del periodo 2014-2020 prevede di incrementare tutte le risorse, cioè tanto quelle per la politica di coesione, che passano da 307,619 a 336 miliardi di Euro, quanto quelle destinate alla politica agricola comunitaria e allo sviluppo rurale, che passano da 295,105 a 384 miliardi di Euro.

Il secondo aspetto interessante, riguarda la metodologia della programmazione. Di tutte le regioni d'Europa di II livello, cosi definite dalla Nomenclatura delle Unità Territoriali e Statistiche (N.U.T.S.), l'attuale programmazione in corso (2007-2013) ha previso tre categorie di regioni:
- quelle in "Convergenza", che comprende le negioni con una media di PIL pro-capite inferiore al 75% della media dei PIL pro-capite di tutte le regioni d'Europa a 25 Stati Membri;
- quelle in "Competitività Regionale ed Occupazione", cioè quelle che al 2005 avevano un PIL superiore al 75% pro-capite di tutte le regioni d'Europa a 15 Stati Membri;
- ed infine, quelle che rientrano nei due regimi transitori "Phasing in" e "Phasing out", cioè quelle che nel passaggio dall'Europa a 15 Stati Membri all'Europa a 25 Stati membri, si sono ritrovati a subire l'effetto statistico di avere un PIL pro-capite superiore al 75% dell'Europa a 25 Stati Membri ma comunque inferiore al 75% del PIL pro-capite delle Regioni d'Europa a 15 Stati Membri.
Ebbene, rispetto a queste tre categorie di regioni, per la programmazione 2014-2020 ci sarà un'altra categoria di regioni che dovrà comprendere tutte quelle regioni che ora si trovavano nei due regimi transitori della programmazione 2007-2013 (delle regioni italiane, Basilicata e Sardegna) più quelle del regime transitorio della programmazione 2000-2006 (delle regioni italiane, Abruzzo e Molise).

Infine, altro aspetto interessante di questo articolo del Presidente della Regione Basilicata, riguarda la cosiddetta eliminazione dell'indicatore del 75% del PIL pro-capite della media dei PIL pro-catite di tutte le regioni d'Europa a 25 Stati Membri, quale indicatore per separare le regioni ricche da quelle bisognose di aiuti. Trattasi, infatti, di un autentico successo della Regione Basilicata che grazie ad un impegno assunto già con la cosiddetta "Carta di Matera", sottoscritta da diverse Regioni italiane proprio a Matera il 25-26 giugno 2007 (http://pietroperrucci.blogspot.com/2010/12/progetto-capire.html) è riuscita a portare avanti una politica molto più efficace rispetto a quella della Regione Puglia e questo almeno sotto tre aspetti:
1) impiego delle risorse comunitarie;
2) impatti sul territorio;
3) credibilità nell'ambito delle istituzioni comunitarie.

Pietro Perrucci