mercoledì 28 marzo 2012

S.A.C. una scheda di sintesi

In sintesi, quello che ho inviato a tutti i colleghi pugliesi nel gennaio 2011 sui Sistemi Ambientali e Culturali, ovvero sull'ennesimo fallimento della programmazione dello sviluppo dei sistemi territoriali.

1. Obiettivi del SAC

  1. Migliorare l’attrattività del singolo bene, del SAC e di tutto il territorio di riferimento;
  2. Ampliare le possibilità di fruizione a livello di singolo bene, del SAC e del territorio;
  3. Sviluppare il settore del turismo;
  4. Favorire percorsi avanzati di sviluppo locale;
  5. Favorire percorsi avanzati di cooperazione territoriale internazionale (mai trattato);
  6. Sostenibilità
2. Azioni del SAC

  1. Coordinare gli interventi;
  2. Potenziare le relazioni esistenti e le “relazioni potenziali”;
  3. Individuare e gestire le risorse del Sistema Ambientale e Culturale;
  4. Coniugare l’offerta infrastrutturale con le dinamiche territoriali complessive;
  5. Coinvolgimento dei soggetti;
  6. Promozione del turismo;
  7. Organizzazione delle attività di coordinamento, animazione del partenariato, informazione e comunicazione in un soggetto unico referente per la Regione;
  8. Riferimento alle Aree Vaste ed ai Sistemi Turistici Locali;
  9. Messa in rete dei sistemi culturali;
  10. Mettere in atto una Gestione innovativa;
  11. Elaborare progetti territoriali di valorizzazione integrata ambientale e culturale con riferimento alle linee 4.2, 4.3, 4.4;
  12. Integrazione funzionale, territoriale e distrettuale, di valorizzazione e fruizione;
  13. Inserimento dei beni all’interno di una rete di fruizione;
  14. Coinvolgimento dei privati nella fase di gestione ed organizzazione delle attività;
  15. Incremento dei visitatori in un’ottica di destagionalizzazione e/o di diversificazione;
  16. Interventi di valorizzazione e di fruizione: a) sistemi di connessione; attrezzature multimediali (per attività didattiche, laboratori e promozionali); c) servizi di accoglienza, assistenza, intrattenimento per l’infanzia, informazione, guida, assistenza didattica e centri d’incontro; d) promozione e comunicazione dell’offerta culturale, marketing, piani e programmi, indagini e ricerche di mercato, consulenza tecnica ed organizzativa per la gestione dei servizi, eventi culturali e integrazione; e) spese editoriali, cataloghi, sussidi cartacei audiovisivi informatici, produzioni culturali; f) acquisizione di Sotfware;

3. Metodo del SAC

  1. Progetto generatore di entrate;
  2. Modalità di gestione innovativa in merito alla utilizzazione dei servizi offerti e alle condizioni di sostenibilità ambientale finanziaria ed organizzativa;
  3. La sostenibilità diventa criterio della progettazione e obiettivo delle misure 4.2.2 e 4.4.2;
4. Domande da riportare SAC

  1. In quasi tutti i comuni ci sono beni appartenenti e/o gestiti da enti e/o soggetti diversi dal Comune che risultano essere tutti ugualmente eligibili come soggetti beneficiari dell’intervento (Enti ecclesiastici, Fondazioni, Soggetti di diritto pubblico, Sovrintendenze, Enti parco, ecc…). Dovendo il Comune aderire ad un solo SAC, cosa succede tra questo soggetto e gli altri enti/soggetti proprietari e/o gestori di beni culturali ed ambientali in caso di mancato accordo e/o di disaccordo sul SAC? L’adesione di un comune al SAC dovrà necessariamente prevedere l’implementazione in questo SAC anche di beni di non sua proprietà/gestione, oppure è possibile che questi beni non vengano implementati, o ancora, che vengano inclusi in altre reti e/o sistemi?
  2. Per le spese si andrà a preventivo o a consultivo (rendicontazione)?

Pietro Perrucci


Il S.A.C. del Parco Nazionale dell'Alta Murgia

Ai miei colleghi baresi e non, per ricordarvi che fu alla riunione del partenariato al Parco dell'Alta Murgia il momento esatto in cui appresi che la consulenza tecnica andò al Politecnico.

Ero seduto ad uno dei 4 tavoli tecnici che si erano formati (Idea-Forza e Strategia) e se si esclude la formazione dei tavoli tecnici ricordo perfettamente che nessun altro elemento di una normale attività di programmazione fu considerato nell'ambito di quel SAC.

Ricordo anche in maniera particolarte che il tavolo tecnico Idea-Forza e Strategia era presieduto dalla responzabile del Politecnico di Bari, la quale non volle né discutere, né mettere a verbale tutte le proposte che erano emerse in quel contesto e di conseguenza, non accettò né di discutere, né di confrontarsi, su una particolare proposta/modello di SAC Murgiano, che si basava sulla caratteristica della "ruralità" di questo parco naturale.

Ovviamente, non furono considerate neanche altre due proposte che pure mi sembravano altrettanto interessanti e cioè quella della "gastronomia", proposta da un docente della Facoltà di Agraria dell'Università di Bari, e la mia proposta che era basata sulla "messa a sistema delle manifestazioni formative, ambientali, culturali ed artistiche, con le altre attività turistiche" del Parco, proposta che aveva pure ricevuto il supporto e la condivisione della maggior parte dei soggetti che erano presenti intorno a quel tavolo, in quanto rispecchiava in pieno le indicazioni del Piano Pluriennale di Attuazione dell'Asse IV, del FESR della Regione Puglia 2007-2013.

Per cui l'idea-forza che passò fu una teorica quanto indefinita "idea di lentezza del paesaggio" che in quanto teorica ed indefinita, era quindi tutta da progettare/pianicicare/programmare.

La mia contrarietà a questa idea fu manifestata molto chiaramente ed in maniera diretta alla rappresentante del Politecnico, dicendo ad essa e a tutti i soggetti seduti intorno a quel tavolo quanto segue: "Facendomi portavoce di almeno 5 soggetti seduti a questo tavolo, esprimo la contrarietà alla Vostra idea di lentezza del paesaggio, della quale non si condivide nulla di tutto ciò che si è detto, per i seguenti motivi: 1) Idea-Forza e Strategia del SAC Murgiano, non dovrebbero andare su cose campate in aria, ma devono essere tagliate sugli obiettivi del PPA, ovvero sviluppo turistico, sviluppo socioeconomico locale endogeno, cooperazione territoriale internazionale e sostenibilità"; 2) non si condivide il suo atteggiamento arrogante di non voler verbalizzare le altre proposte che pure sono emerse in questo tavolo, così come non si condivide il suo atteggiamento di non voler neanche discuterle, così come invece le viene richiesto dai soggetti seduti al tavolo". 

Come se non bastasse, nella seduta pomeridiana, dove i 5 tavoli del partenariato erano riuniti in un unico tavolo, la rappresentante del Politecnico non riferì nulla di tutto quello che si era discusso e riferì cose di cui non si era affatto discusso, né deciso, rilevandosi per questo molto falsa e intellettualmente disonesta.

Molto probabilmente, la sua incondivisa ed indiscussa idea di SAC la si doveva approvare a tutti i costi, ovvero si doveva approvare un modello di SAC che molto probabilmente, la rappresentante del Politecnico aveva  predisposto al di fuori di quel tavolo.

La cosa peggiore di questa disavventura, però, fu il fatto che nessuno dei rappresentanti istituzionali del Parco Naturale dell'Alta Murgia presenti a quel tavolo, si oppose a questo sua atteggiamento per nulla concertativo, per nulla intenzionato a discutere ed a confrontarsi.

A sto punto, cari colleghi, non credo che oggetto delle nostre riunioni debba essere soltanto l'atteggiamento arrogante dei rappresentanti istituzionali che "dirottano" i proccessi di programmazione nella regione Puglia, ma si deve considerare questo fenomeno in funzione degli altri elementi della programmazione che vengono puntualmente disattesi, paventando non chiari rapporti tra Regione, Politechico, parchi e comuni pugliesi.

Inoltre, mi preme altresì proporvi di insistere con maggior forza sull'importanza dei tavoli di "partenariato" e di "concertazione" nell'ambito dei processi di programmazione, dal momento che senza di essi è impossibile generare quel consenso necessario affinché un processo programmazione possa andare a buon fine.

Pietro Perrucci



Pietro Perrucci