sabato 18 giugno 2011

Rigenerazione e Sviluppo Urbano. La mia sintesi dell'incontro di giovedì 16.06.2011.

Credo che sia possibile incentrare la sintesi di questo incontro intorno a tre punti fondamentali:
1) il dissenso verso il processo di rigenerazione avviato dall’amministrazione comunale gravinese;
2) il rischio che il piano di rigenerazione si caratterizzi con interventi esclusivamente di tipo edilizio;
3) l’accoglimento delle proposte che sono emerse finora.

1) Dissenso
In piena conformità con quanto esposto dall’Arch. Salvatore Digennaro, si deve concordare sul fatto che il processo di rigenerazione urbana avviato dall’amministrazione comunale è partito nel peggiore dei modi, e cioè intenzionalmente basato su una falsa partecipazione. Come tutti dovrebbero sapere, l’ordinamento giuridico italiano prevede dal 2006 che tutti gli strumenti di pianificazione, programmazione, progettazione e politiche, che riguardano interventi nei settori dell’ambiente e della sostenibilità (così com’è per la rigenerazione urbana) dovrebbero tener in debita considerazione le volontà e le posizioni espresse dalla collettività su cui andranno a ricadere gli effetti di questo tipo di interventi. La partecipazione, perciò, si realizza su due livelli: quello della “condivisione”, che deve essere la più ampia possibile, e quello della “inclusione”, e questo anche nel senso che tutte le fasi del processo di generazione urbana, ivi compresa la redazione del Piano Integrato di Sviluppo Urbano (P.I.S.U., di cui all’azione n. 7.1.1 PO FESR 2007-2013 Regione Puglia) devono comprendere al proprio interno le diverse rappresentanze della comunità, nonché coloro che operano sul territorio come portatori di competenze specifiche e conoscenze dirette dei problemi su cui intervenire. Invece, come tutti hanno constatato, dall’incontro cittadino del 14 giugno 2011 è emerso che i rappresentanti della nostra comunità non sono stati inclusi nella elaborazione del P.I.S.U., né nelle analisi di contesto, ma sono stati chiamati solo a dare dei pareri, delle indicazioni ed anche delle informazioni al consulente ha avuto l’incarico di gestire la rigenerazione urbana, incarico del quale, voglio ricordare, i nostri amministratori non hanno ancora spiegato le motivazioni e le modalità di affidamento.

2) Rischio edilizia
Il rischio che il processo di rigenerazione urbana si caratterizzi esclusivamente con interventi di tipo edilizio è molto più forte di quello che si potesse immaginare in un primo momento. Dalla esposizione fatta dall’Ing. Franco Soldini, infatti, è emerso che la realizzazione del P.I.S.U., fa un esplicito riferimento metodologico alla Legge regionale n. 21/2008 sulla rigenerazione urbana nella Regione Puglia che prevede essenzialmente interventi di tipo edilizio in più rispetto a quelli inizialmente previsti dal Programma Pluriennale di Attuazione dell’Asse 7 (a cui fa riferimento l’azione n. 7.1.1) che, nel suo ambito, dovevano essere solo di “rafforzamento” agli altri tipi di interventi. Questo rischio, inoltre, si è manifestato pure con l'emergere nei due incontri tenutesi finora (conferenza cittadina del 14 giugno e dibattito pubblico del 16 giugno scorso) di almeno tre grossi gruppi di interesse che spingono la realizzazione di questo intervento in direzione dell'edilizia: uno è quello fortemente legato all’attuale compagine politica dell’attuale maggioranza in seno all’amministrazione comunale; l’altro è quello legato all’attuale compagine politica dell’opposizione; e infine, un terzo gruppo, molto trasversale, legato a doppio tramite sia con la maggioranza sia con l’opposizione e che comprenderebbe anche operatori legati al gruppo della maggioranza e al gruppo di opposizione. Ecco perché, a tal proposito, mi sembra giusto ricordare che più che dell’edilizia, si dovrebbe pensare al conseguimento degli obiettivi di recupero sociale, urbano, ambientale, allo sviluppo turistico, alla salvaguardia dei beni ambientali e culturali, ad accrescere la competitività e l’attrazione delle città, il tutto per rispettare quegli impegni strutturali di sviluppo socioeconomico, di crescita dell’occupazione e di sostenibilità,, di qualità della vita e dell'ambiente, che la Regione Puglia ha intrapreso nei confronti soprattutto dell’Unione Europea.

3) Proposte da accogliere
Le proposte che sono state presentate nei due incontri tenutesi finora sono tutte molto valide e legittime: esse, infatti, non sono solo la risposta diretta che la nostra comunità fa ai suoi problemi, ma rappresentano quella manifestazione di cittadinanza attiva e quindi di democrazia che si sostituisce alla politica, ad oggi incapace di risolvere i problemi della nostra comunità e capace, invece, di far fallire ogni tentativo di intervento come dimostrano le disastrose conseguenze degli interventi precedenti sulla Pianificazione Strategica di Area Vasta, sul tentativo "casalingo" di promuovere lo sviluppo del turismo, sul Sistema Ambientale e Culturale  S.A.C. Murgiano, ecc…, ecc…, ecc… Pertanto, forse è giunto il momento di mettere in atto qualche strumento di democrazia partecipata o di democrazia deliberativa, attraverso i quali raccogliere tutte le proposte emerse finora e quelle che emergeranno nei prossimi giorni, convogliarli in questo processo per mezzo di animatori e facilitatori professionali e non improvvisati, e quindi articolarle in un processo di rigenerazione urbana che sia realmente condiviso, inclusivo ed efficace nel raggiungimento di quegli scopi per cui l'azione n. 7.1.1 sui P.I.S.U. è stata concepita e finanziata dall’Unione Europea.

Per chi volesse ulteriormente approfondire:
Requisiti PPA Asse 7 -  http://pietroperrucci.blogspot.com/2011/06/rigenerazione-e-sviluppo-urbano-i.html

Azione 7.1.1 - http://pietroperrucci.blogspot.com/2011/06/azione-7.html


Pietro Perrucci