mercoledì 4 settembre 2013

Mancato sviluppo del turismo a Gravina? Nessun problema... Siamo solo a quarant'anni fa...



Sono stato doppiamente sorpreso quando ho scoperto che in un articolo di quarant’anni fa della rivista Quaderni di “Nuovo Mezzogiorno” (Serie dibattiti, nr. 19 – 1973) ho ritrovato molti parallelismi tra l’allora condizione del mancato sviluppo del turismo nel Mezzogiorno e l’odierna condizione del turismo a Gravina in Puglia. L’articolo in questione porta la firma del Prof. Franco Fiorelli, geografo  economista, nonché relatore della mia tesi di laurea…, e qui, in maniera davvero molto sintetica cerco di ripercorrere i principali parallelismi che vi sono tra Mezzogiorno di quanrant’anni fa (in grassetto) e la Gravina di oggi (in corsivo).
1)    Scarsa alternatività ed incisività del sistema degli incentivi finanziari – Niente di più attuale… Si pensi alle ingenti risorse dell’UE che sono stati spesi per Gravina e che non hanno mai dato vita ad un minimo sviluppo turistico;
2)    Inconsistenza delle iniziative imprenditorialiAncora oggi non vi sono operatori ed imprenditori che possano essere “espressamente” inquadrati come operatori del settore turistico;
3)    Carenza delle diverse pianificazioniProcessi di pianificazione assolutamente fallimentari come la pianificazione strategica dell’Area Vasta Città Murgiana, il piano di recupero delle periferie (PIRP), i piani di rigenerazione urbana (PIRU), ma anche le carenze della stessa pianificazione urbana (Piano regolatore);
4)    Fenomeni di degrado, congestione e inquinamento di siti ad elevato valore storico ambientale Un esempio su tutti, ma non il solo, l’area della “gravina”; 
5)    Carenza della programmazione – La Regione Puglia, amministrativamente competente per l’attività di programmazione del territorio di Gravina in Puglia, ha adottato modalità di carattere essenzialmente orientativo, ma di scarsa incisività in merito ai suoi elementi essenziali, quali risorse, obiettivi, strumenti, operatività, metodo, competenze, partenariati, ecc…, così come dimostrato dalla mancata attuazione del Sistema Ambientali e Culturale Murgiano;
6)    Mancato sviluppo dei circuiti turistici di area vasta/allargataGravina, non riesce ancora a fare sistema, né con Altamura, né con Matera e, ovviamente, non riesce a fare sistema neanche con il sistema turistico di livello regionale e di livello internazionale;
7)    Sottovalutazione delle sinergie con commercio - Ciò che spesso viene considerata  come attività turistica e/o economia turistica, altro non è che una diversa e/o estesa attività commerciale, ma ancora oggi siamo bel lontani dallo sviluppo di una vera e propria operatività strategica tra commercio e turismo;
8)    Sottovalutazione delle sinergie con l’agricoltura - Per le sinergie con l’agricoltura, la nascita degli agriturismi, pur essendo quantitativamente notevole, non è riuscita ancora ad elevarsi a modalità sistemiche e ciò a causa delle non incisive, per non dire fallimentari, esperienze del Patto Territoriale Murgiano e dei diversi GAL in cui era stato inserito il Comune di Gravina in passato;
9)    Mancato sostegno della Pubblica AmministrazioneSono risultate completamente assenti la costruzione e la messa a sistema di modalità sinergiche, perché mancano le competenze di alto profilo e perché la politica interviene purtroppo con tutta la sua carica di degrado e di degenerazione;
10)   Carenza infrastrutturale del sistema dei trasportiGravina è ancora oggi molto distante, o mal connessa, rispetto ai principali “gateway” di entrata di flussi turistici. Il trasporto pubblico, inoltre, la isola oggi più di ieri: due ore per un pullman che collega Bari a Gravina e chiusura della linea ferroviaria Rocchetta Sant’Antonio-Spinazzola-Gioia del Colle.   

Pietro Perrucci