giovedì 24 ottobre 2013

PPTR Osservazioni per la scheda comunale

PROCESSO METODOLOGICO Se per processo metodologico si intende il METODO oppure la METODOLOGIA, occorre ribadire che una grave deficienza di questo processo di pianificazione sta nel fatto che il PPTR non è connesso ad alcuna programmazione del territorio. SCENARIO STRATEGICO Non si capisce come le azioni le azoni di tutela e di valorizzazione del paesaggio possano essere connesse tanto ai suoi obiettivi generali, quanto ai suoi obiettivi specifici. Si veda ad esempio un obiettivo come quello dello “sviluppo locale autosostenibile”: essendo questo un obiettivo generale articolato in tre obiettivi specifici (sviluppo, sviluppo locale e autosostenibilità) non si capisce quali azioni sono da connettere a questo obiettivo. Inoltre, le azioni indicate non vengono specificate né come dirette, né come indirette, né tantomeno come alternative. GOVERNANCE Essendo stato elaborato e prodotto da tecnici e burocrati regionali, il PPTR non è stato affatto un processo partecipato. Di conseguenza, non sono state previste modalità inclusive per la partecipazione degli enti locali pugliesi alla elaborazione delle scelte e delle decisioni del PPTR. In più, gli enti locali pugliesi, così come tutti gli altri attori che potevano essere coinvolti a livello decisionale su questo piano, ad oggi non hanno mai avuto una reale possibilità di condividere l’elaborazione del PPTR... Ci si è limitato alla sola produzione di ossrvazioni che non sono affatto significative di condivisione, inclusione e ne tantomeno di partecipazione. La comunicazione, quindi, è stata di tipo “top-down” e non ha funzionato quasi per definizione. Ovviamente, anche sulla sostenibilità del processo di governance, non ci si può esprimere in maniera precisa perché non si conosce il dettaglio dei costi; però, dato l'elevato numero di tecnici e burocrati coinvolti e data anche l’enormità del lavoro effettuato, i costi si possono solo immaginare molto elevati cosiché per il PPTR se ne deduce anche una sua insostenibilità sul piano della governance. IL SISTEMA DELLE TUTELE: INDIVIDUAZIONE DEI BENI PAESAGGISTICI Ci sono molti beni ambientali, storici e culturali, che sono parte integrante del paesaggio, ma che essendo di proprietà privata e il PPTR non ha predisposto per loro un apposito sistema delle tutele. Non si sa se è questa sia stata una dimenticanza o una precisa scelta di pianificazione; ad ogni modo, se un qualsiasi bene privato è parte integrante del paesaggio, questo bene oltre ad essere oggetto delle azioni di tutela e valorizzazione del PPTR, deve essere altresì oggetto di un apposito sistema di “monitoraggio continuo”. IL SISTEMA DELLE TUTELE: INDIVIDUAZIONE DEGLI ULTERIORI CONTESTI PAESAGGISTICI È mancato anche un approccio geografico ed antropologico alla elaborazione del PPTR: gran parte del lavoro è stato fatto su base cartografica e dunque scarsissima attenzione è stata riposta all’analisi dei sistemi territoriali che determinano il paesaggio pugliese. Di conseguenza, il paesaggio è stato considerato come una entità statica, quando invece esso è una realtà dinamica, evolutiva, interconnessa con altre dimensioni altrettanto dinamiche, quali sono quella dell’economia, della società, della tecnologia e della cultura. In tal senso, si doveva pensare anche al recupero di aree degradate e alla possibilità che queste potessero diventare parte del paesaggio; perciò la loro riclassificazione a beni paesaggistici e/o ambientali dovrebbe essere un obiettivo di assoluta priorità del PPTR. NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Non è possibile concepire tutto il PPTR alla stregua quasi esclusiva di vincoli ambientali, paesaggistici, storici, ecc… Inoltre, che senso ha parlare di norme tecniche di attuazione ovvero di vincoli quando la stessa attuazione del PPTR è contestuale a processi di degrado paesaggistico? Si veda a tal proposito l’installazione di pale eoliche, attraverso cui si sta facendo passare per sviluppo del territorio un intervento ad elevato impatto e degrado del paesaggio. ALTRO Il PPTR abbisogna di un sistema di monitoraggio continuo del paesaggio e del territorio. Suggerirei, perciò, l’elaborazione di un apposito progetto di monitoraggio che, attraverso l’assunzione di nuovo personale, si possa realmente conseguire quell’ambizioso obiettivo di sviluppo, sviluppo locale e autosostenibilità. Pietro Perrucci