EUROPA, SOSTENIBILITÀ, DIMENSIONE LOCALE E DIMENSIONE GLOBALE
PREMESSA
I paesi membri della Comunità Europea hanno sempre manifestato una elevata attenzione e preoccupazione per le problematiche dell'ambiente. La stessa Unione Europea, quale recente organizzazione politico - istituzionale sovraordinata, ha fatto propria questa sensibilità ecologica dei suoi stati membri e ciò tanto nell'ambito del suo ordinamento giuridico, quanto nei suoi obiettivi programmatici, offrendoci oggi una vasta gamma di strumenti giuridici, programmi e sostegni finanziari per gli interventi tutela dell'ambiente. Questo orientamento “verde” poggia su diversi riferimenti fondamentali, tra i quali sono senz’altro da annoverare quello di "sviluppo sostenibile" e il rapporto tra “dimensione locale” e “dimensione globale” dello sviluppo socio- economico". Questi aspetti chiave, insieme allo stesso processo di unificazione europea, costituiscono pertanto una sorta di “quadro di riferimento culturale generale” che io cercai di definire sin dal 1998 nel progetto di ricerca “VERSO UN NUOVO APPROCCIO DI POLITICA AMBIENTALE LOCALE. POLITICHE, STRUMENTI E RAPPORTI PER I TERRITORI APPULO-LUCANI (2001)”, per offrirlo a quanti, insieme a me, avrebbero dovuto collaborare successivamente nelle attività dell’ E.E.I.S. Work Group[1]. Questo studio non arrivò mai ad essere pubblicato a causa della breve durata che ebbe questo gruppo di lavoro; perciò, di questa personale esperienza professionale mi resta soltanto la piena consapevolezza di aver fatto studio unico nel suo genere ed il rammarico per le enormi energie profuse in quasi tre anni di studi in Italia e in Svezia. Tuttavia, non posso che provare piacere per chiunque voglia, e per qualsiasi motivo, prendere visione anche di una piccola sintesi di questo lavoro di ricerca.
1 La coesione economica e sociale: "Europa e dimensione locale"
Con il trattato di Maastricht, l'UE ha individuato nella politica di coesione economica e sociale uno strumento per conseguire…
"una strategia di sviluppo armonioso ed equilibrato delle attività economiche nell’insieme della Comunità, una crescita sostenibile, non inflazionistica e che rispetti l'ambiente, un elevato grado di convergenza dei risultati economici, un elevato livello di occupazione e di protezione sociale e il miglioramento del tenore e della qualità della vita…" (articolo 2, trattato CE).
Questo modello di sviluppo intravede per la dimensione locale non più soltanto il luogo d'attivazione degli interventi, ma addirittura una metodologia su cui impostare tutta l'architettura dello sviluppo socio - economico e quindi anche l'obiettivo dell’integrazione europea.
2 Due dimensioni non contrapposte: "dimensione locale e dimensione globale"
La globalizzazione non produce solo processi di omologazione ma stimola anche processi di differenziazione e ricerca di prodotti innovativi legati alle peculiarità locali e perciò irriproducibili, irripetibili, ed inimitabili in altri luoghi. Per questo, più un prodotto è legato al contesto territoriale locale più è differenziato e quindi meglio può affrontare la competizione a livello mondiale. In quest'ottica, i sistemi produttivi locali diventano sempre più sistemi produttivi mondiali: la competizione si territorializza tra città, distretti, comprensori, regioni ecc…, e per reggere la concorrenza è necessario che un sistema locale si organizzi per combinare opportunità economiche, risorse ed attori, in funzione del miglioramento della qualità dell'ambiente sia fisico che sociale.
3 La programmazione negoziata: "Europa e sviluppo sostenibile"
· Definizione. La maggior parte delle politiche di sviluppo locale hanno origine nell'ambito della programmazione negoziata, ossia nell'ambito di quel "…processo decisionale che parte dal basso perché promosso dagli attori locali ed incontra il consenso degli attori regionali, nazionali e comunitari, in un tavolo di concertazione, tavolo su cui vengono definite le linee di sviluppo socio - economico locale, traducendo sul piano pratico gli orientamenti non solo di politica comunitaria, ma anche di politica nazionale e regionale".
· Caratteri
- endogena: parte dal locale con un approccio "bottom up";
- integrata: gli interventi sono inquadrati in un unico quadro programmatico ed organico, che comprende sì diversi interventi, ma che sono riconducibili ad un'unica strategia di sviluppo;
- concertata: frutto della negoziazione tra diversi attori e soggetti;
- sostenibile: attivabile in termini di risorse e capacità compatibili con un sviluppo socio - economico durevole.
· Strumenti
- Intesa istituzionale di programma
- Accordo di programma
- Contratto di programma quadro
- Patto territoriale
- Contratto d'area
- Accordo di programma
- Distretto industriale
- Contratto di quartiere
- Accordo di programma
- Agenzia di sviluppo
· Articolazione
- Nazionale: ciascun stato membro presenta un "Quadro Comunitario di Sostegno", con cui si definisce l'insieme degli interventi ed il relativo fabbisogno finanziario.
- Comunitaria: I Quadri comunitari di sostegno di ogni stato membro sono approvati dalla Commissione Europea, che possono così ottenere i finanziamenti per i piani in essi contenuti (PON - Piani Operativi Nazionali e POR - Piani Operativi Regionali).
- Regionale: La Regione Puglia e la Regione Basilicata, in quanto regioni con PIL pro - capite inferiore al 75% della media dei PIL pro - capite delle altre regioni europee, rientra nel cosiddetto "obiettivo 1", per il periodo programmatico 2000-2006 e dispongono anch'esse di un POR.
· Assi e misure del POR Puglia 2000-2006 per l’ ambiente
- Asse I - Risorse Naturali, Misure 1.1, 1.2, 1.3, 1.4, 1.5, 1.6, 1.7, 1.8, 1.9, 1.10;
- Asse IV - Sistemi di sviluppo locale, Misura 4.6;
- Asse V - Città, enti locali e qualità della vita, Misure 5.1 (azioni A, E) e 5.2.
4 Research report of University of Karlstad (Svezia): "Europa e dimensione globale"
Nell'ambito di un seminario di studi su "sostenibilità e sviluppo: il futuro delle piccole società nell'economia dinamica" sono emerse diverse indicazioni:
- la sostenibilità si consegue su scala locale;
- per gestirla si deve operare un cambiamento culturale;
- si deve puntare prevalentemente su agricoltura, servizi e formazione;
- mitigare i grandi interessi concentrati nelle grandi aree urbane e metropolitane;
- rapidità nei cambiamenti socio - economici;
- politiche flessibili;
- la sostenibilità come prodotto della concertazione;
- il locale come sistema relazionale dinamico;
- importante ruolo degli animatori dello sviluppo locale;
- sacrificare interessi sociali in favore dell'ambiente.
5 Agenda 21 locale: "sostenibilità e dimensione globale"
· Definizione.
L'Agenda XXI locale è il documento di programmatico noto come "Piano d'azione per lo sviluppo sostenibile nel mondo del 21° secolo", sul quale si sono incentrati i lavori del Earth Summit di Rio de Janeiro del 1992, organizzato dall'ONU. Materialmente si tratta di un documento di 800 pagine, in cui viene tracciato il quadro dei diritti e dei doveri per il nuovo secolo, costituendone la base programmatica per la formulazione della cosiddetta "Dichiarazione di Rio". Quindi, "l'Agenda 21 locale è lo strumento con cui si traducono gli obiettivi globali sull'ambiente in azioni locali, perseguendo lo sviluppo sostenibile dal basso verso l'alto, attraverso un processo condiviso, un approccio orizzontale che garantisca l'integrazione con altre attività gestite dagli enti, la partecipazione di tutti i gruppi e le categorie sociali per una prospettiva globale e di lungo termine, la ricerca di soluzioni innovative, la definizione dei temi ambientali da monitorare e l'impegno a delineare obiettivi e politiche di miglioramento".
· Coordinamento.
Il 29 aprile 1999 è nato "il Coordinamento Agende 21 locali" che senza dotarsi di strutture amministrative e burocratiche, si è sovrapposta ad enti locali e associazioni, con lo scopo di diffondere le migliori pratiche del settore ambiente.
· Progetti
- Città Europee Sostenibili (1996);
- Rapporto Ecosistema Urbano (1994);
- Rapporti sullo Stato dell'Ambiente (Genova, 1996; Roma, Milano, 1997; Bologna, Venezia, 1998; Modena, Torino, Arezzo, 1999).
6 Autosostenibilità: "sostenibilità e dimensione locale"
· Definizione: È il prodotto dello sviluppo sostenibile adeguato alla dimensione locale e poggia su regole politiche, sociali, economiche, ambientali e di tutela del territorio, che risultano di per sé produttive di equilibri di lungo periodo fra insediamento urbano e sistema ambientale.
· Sostenibilità politica: capacità di autogoverno delle comunità locali rispetto alle relazioni con altri sistemi decisionali esogeni e sovraordinati.
· Sostenibilità sociale: integrazione degli interessi deboli nel sistema locale, vale a dire equità.
· Sostenibilità economica: un modello di sviluppo che produca anche valore aggiunto territoriale.
· Sostenibilità ambientale: non una qualità ambientale a qualunque condizione, ma ricerca di relazione virtuose tra uomo e natura.
· Sostenibilità territoriale: capacità di un modello insediativo di produrre, riprodurre e promuovere, processi di nuova territorializzazione o riterritorializzazione.
[1] E.E.I.S. Work Group fu un team di figure professionali diversificate quali ingegneri, fisici, agronomi, geologi, chimici, biologi, economisti, sociologi, consulenti legali, ecc…, che si costituirono nel 2000 in un gruppo di lavoro per portare avanti un interessante progetto professionale di studi e ricerche nel settore dell’ambiente per i territori di Puglia e Basilicata, oggetto negli ultimi venti anni di una crescente azione antropica dell’uomo sul territorio.
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