Grazie a tutti Voi per l'interesse mostrato verso il mio articolo del 4 luglio 2012... E nell'accogliere tutte le vostre richieste di informazioni sulla metodologia utilizzata, cercherò qui di fare un breve discorso sulla metodologia che deve essere utilizzata secondo la mia esperienza.
Il punto di partenza sulle metodologie di progettazione da utilizzare è rappresentato da quella regola che non può esistere un unico modo di progettare, così come quasi mai è possibile impiegare le tecniche più classiche di europrogettazione, dal momento che le aziende presentano condizioni, problemi, fabbisogni, contesti operativi, ampiamente variegati tra loro. Pertanto, a causa di ciò, quando si parla di metodologie occorre fare una netta differenziazione in relazione a quei quattro livelli diversi con cui ci si confronta a livello progettuale:
1) a livello teorico;
2) a livello di analisi contestuale;
3) a livello della proposta di consulenza e/o collaborazione e/o lavoro;
4) a livello operativo.
A livello teorico, la metodologia a cui sto facendo riferimento è davvero molto distante dalla GOP, dalla LFA, dalla calssica "europrogettazione", perché in genere queste metodologie, pur essendo richieste dai bandi e dai regolamenti dei fondi strutturali, purtroppo non riescono a soddisfare tutta la variegata gamma di condizioni, problemi, fabbisogni, contesti operativi, che (come detto prima) risultano essere ampiamente variegati tra loro. Pertanto, a livello teorico il punto di partenza della mia metodologia di lavoro risulta essere sempre quell'insieme di cambiamenti che ho avuto modo di indicare nel mio precedente articolo "I cambiamento in atto nel nostro tempo: ambiti, fattori, cause e dinamiche di fondo" pubblicato in data 11 maggio 2012.
A livello di analisi contestuale (analisi di contesto), come avete potuto vedere dall'articolo "Innovazione, tecnologia e ricerca, nei fondi strutturali della Regione Puglia", nel mio caso ho ravvisato l'esigenza di lavorare su 10 livelli di sviluppo progettuale (rispetto ai 12 che ne sono generalmente previsti) e questo perché - come è stato detto - l'idea progettuale è stata già sviluppata sul piano tecnico e pertanto i 10 livelli di progettazione sono stati i seguenti:
1) PIANO OPERATIVO-STRATEGICO
2) IDEA-PROGETTO
3) ANALISI DI CONTESTO
4) PIANO DI LAVORO
5) ATTIVITA'
6) STRUTTURAZIONE
7) MANAGEMENT
8) ASSESMENT
9) RIMODULAZIONE
10) COMUNICAZIONE
A livello della proposta di consulenza e/o collaborazione e/o lavoro, qui dipende molto da azienda ad azienda. Nel mio caso mi sono orientato con la seguente articolazione:
1) ANALISI DI CONTESTO
2) IDEA-PROGETTO
3) IDEA DI BUSINESS
4) PIANO DI LAVORO (qui articolato solo sui fabbisogni e non anche sui processi, obiettivi, ecc...)
5) ATTIVITA'
6) CORRELAZIONE TRA PIANO DI LAVORO E ATTIVITA' (fondamentale sul piano del metodo)
7) STRUTTURA OPERATIVA
8) PROPOSTA DI COLLABORAZIONE
A livello operativo vero e proprio, invece, il metodo non lo si può determinare a priori, dal momento che sarà grazie all'esperienza di progettazione e di realizzazione del progetto in sé, che si evidenzierà la metodologia impegata.
Pertanto, concludo ancora una volta invitandovi a seguire gli articoli su Innovazione, tecnologie a ricerca, per completare l'analisi sulle metodologie utilizzate.
Pietro Perrucci
Il punto di partenza sulle metodologie di progettazione da utilizzare è rappresentato da quella regola che non può esistere un unico modo di progettare, così come quasi mai è possibile impiegare le tecniche più classiche di europrogettazione, dal momento che le aziende presentano condizioni, problemi, fabbisogni, contesti operativi, ampiamente variegati tra loro. Pertanto, a causa di ciò, quando si parla di metodologie occorre fare una netta differenziazione in relazione a quei quattro livelli diversi con cui ci si confronta a livello progettuale:
1) a livello teorico;
2) a livello di analisi contestuale;
3) a livello della proposta di consulenza e/o collaborazione e/o lavoro;
4) a livello operativo.
A livello teorico, la metodologia a cui sto facendo riferimento è davvero molto distante dalla GOP, dalla LFA, dalla calssica "europrogettazione", perché in genere queste metodologie, pur essendo richieste dai bandi e dai regolamenti dei fondi strutturali, purtroppo non riescono a soddisfare tutta la variegata gamma di condizioni, problemi, fabbisogni, contesti operativi, che (come detto prima) risultano essere ampiamente variegati tra loro. Pertanto, a livello teorico il punto di partenza della mia metodologia di lavoro risulta essere sempre quell'insieme di cambiamenti che ho avuto modo di indicare nel mio precedente articolo "I cambiamento in atto nel nostro tempo: ambiti, fattori, cause e dinamiche di fondo" pubblicato in data 11 maggio 2012.
A livello di analisi contestuale (analisi di contesto), come avete potuto vedere dall'articolo "Innovazione, tecnologia e ricerca, nei fondi strutturali della Regione Puglia", nel mio caso ho ravvisato l'esigenza di lavorare su 10 livelli di sviluppo progettuale (rispetto ai 12 che ne sono generalmente previsti) e questo perché - come è stato detto - l'idea progettuale è stata già sviluppata sul piano tecnico e pertanto i 10 livelli di progettazione sono stati i seguenti:
1) PIANO OPERATIVO-STRATEGICO
2) IDEA-PROGETTO
3) ANALISI DI CONTESTO
4) PIANO DI LAVORO
5) ATTIVITA'
6) STRUTTURAZIONE
7) MANAGEMENT
8) ASSESMENT
9) RIMODULAZIONE
10) COMUNICAZIONE
A livello della proposta di consulenza e/o collaborazione e/o lavoro, qui dipende molto da azienda ad azienda. Nel mio caso mi sono orientato con la seguente articolazione:
1) ANALISI DI CONTESTO
2) IDEA-PROGETTO
3) IDEA DI BUSINESS
4) PIANO DI LAVORO (qui articolato solo sui fabbisogni e non anche sui processi, obiettivi, ecc...)
5) ATTIVITA'
6) CORRELAZIONE TRA PIANO DI LAVORO E ATTIVITA' (fondamentale sul piano del metodo)
7) STRUTTURA OPERATIVA
8) PROPOSTA DI COLLABORAZIONE
A livello operativo vero e proprio, invece, il metodo non lo si può determinare a priori, dal momento che sarà grazie all'esperienza di progettazione e di realizzazione del progetto in sé, che si evidenzierà la metodologia impegata.
Pertanto, concludo ancora una volta invitandovi a seguire gli articoli su Innovazione, tecnologie a ricerca, per completare l'analisi sulle metodologie utilizzate.
Pietro Perrucci